Adalberto Scemma

Il ricordo di Gianni Brera a 30 anni dalla sua morte

Tra San Zenone, Pavia e Milano in programma incontri, presentazioni di libri e la tradizionale Pacciada.

Lunedì 19 dicembre ricorrono i 30 anni dalla morte di Gianni Brera, grande scrittore e giornalista originario di San Zenone al Po. Per ricordarlo, in un anniversario così ricco di significati, sono stati organizzati diversi eventi. Venerdì 16 dicembre, a Milano, nella Sala delle Colonne del Banco BPM si è svolto l’incontro “Gioan Brera fu Carlo”, organizzato da Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi-USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) della Lombardia e Panathlon Club Milano. A San Zenone, paese natale di Brera, domenica 18 dicembre, nel Salone degli affreschi del Municipio, il Comune e la Biblioteca “Fabrizio Maffi” organizzano, alle 15, la presentazione del libro “Per Gianni Brera l’Arcimatto”, a cura di Adalberto Scemma con Alberto Brambilla (Edizioni Zerotre, collana “La coda del drago”). Lunedì 19 dicembre, anniversario della scomparsa di Brera, al Centro sociale San Luigi di San Zenone, torna il tradizionale appuntamento con la “Pacciada breriana”, sospeso negli ultimi anni a causa della pandemia. E’ organizzata dalla Pro loco di Spessa e dal Comitato Brera 100, con il solito grande impegno di Giovanni Zerbi. Sempre lunedì 19, a Pavia, nel Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria, alle 16.30, incontro su “Brera immortale. Idee a confronto”: previsti gli interventi di Giampaolo Azzoni, prorettore vicario dell’Ateneo pavese, Renata Crotti, Roberto Beccantini, Paolo Ghisoni, Claudio Gregori, Andrea Maietti, Fabio Monti, Eddy Ottoz, Darwin Pastorin, Claudio Rinaldi,  Nicola Roggero, Angelo Stella; coordina Roberta Noè. Lunedì 16 gennaio 2023, alle 17, nella Sala Grande del Dipartimento di Scienze politiche, nei luoghi dove Brera si laureò, presentazione del volume “Per Gianni Brera l’Arcimatto”.

SportivaMente: Adalberto Scemma e Alberto Brambilla raccontano Gianni Brera

Tratto da ilbustenese.it del 9 settembre 2023 https://www.youtube.com/watch?v=ThezL1DJG0g

Presentazione del libro PER GIANNI BRERA L'"ARCIMATTO" del giorno 1 febbraio 2023 a Parma

Presentazione del libro PER GIANNI BRERA L'"ARCIMATTO" del giorno 1 febbraio 2023 a Parma https://www.youtube.com/watch?v=G-Cx_wL1H_g

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Gianni Brera. Quando il gesto atletico diventa epico

by Ugo Perugini

A trent’anni dalla morte di Gianni Brera è uscito il libro a cura di Alberto Brambilla e Adalberto Scemma “Per Gianni Brera l’Arcimatto”, edizioni Zerotre, per la collana “La coda del drago”, che contiene anche numerosi contributi di altri studiosi, saggi, documenti, omaggi e memorie.  La presentazione del volume è avvenuta all’Arena civica, che, come noto, è dedicata proprio a Gianni Brera.

Eppure non sono molti coloro che ricordano questa figura di giornalista sportivo e scrittore, soprattutto tra i giovani. Il libro inizia proprio ponendo questa domanda retorica di sapore manzoniano: Gianni Brera, chi era costui? Brera scrisse per la Gazzetta dello Sport, per il Giorno, per il Guerin Sportivo, per la Repubblica. Era un giornalista conteso, con ingaggi faraonici, perché poteva vantare una schiera di lettori fedelissimi (20/30.000) che l’avrebbero seguito ovunque scrivesse.

Gianni Brera davanti alla sua macchina per scrivere

Chi leggeva le sue cronache ne restava affascinato. Umberto Eco l’aveva definito “un Gadda minore” (e questo a lui non andava giù), ma era piuttosto “immaginifico”, non tanto nel senso dannunziano, quanto per la capacità di suscitare anche su episodi pedatori trascurabili riferimenti letterari, storici, sociolinguistici impensabili.

Perché Arcimatto? Perché lui stesso aveva intitolato così una sua rubrica sul “Guerin Sportivo” dove lasciava libera di sprigionarsi tutta la sua fantasia e la sua cultura, che non distingueva mai  tra alta e bassa e sapeva condurla con mano leggera senza retorica né ipocrisia. Come diceva Cesare Garboli: “un costruttore di pure invenzioni, di squisiti arbitrii di intelligenza”.

Mica era un tipo facile Brera. Era polemico, litigioso, persino violento: rimase famoso uno scontro fisico con un altro giornalista, Gino Palumbo che metteva in dubbio la sua teoria del calcio all’italiana (catenaccio e contropiede). Resta, peraltro, insieme a Gianni Mura, uno dei giornalisti più brillanti che ha saputo interpretare lo sport come fenomeno culturale.

Per quanto mi riguarda, ricordo quel suo fare sornione. Come di uno che fosse appena uscito da un pranzo abbondante, nel quale non aveva lesinato sul buon vino. (La foto di copertina del libro lo ritrae con in mano un bicchiere di vino).

Ricordo la sua pipa, quasi un caminetto portatile, intorno al quale era piacevole concedersi un po’  di relax per raccontare e ascoltare storie. Non solo di sport o di calcio in particolare. Ma di uomini, di idee, con riferimenti letterari, storici, linguistici, sociologici. Che fiorivano da ogni parte. Anche dove meno te lo aspettavi.

Ancora Brera con la sua immancabile pipa

E anche la sua scrittura, in fondo, aveva il potere ipnotico di creare le stesse atmosfere. Non c’erano steccati per lui, si lasciava andare dove lo portava la sua arguzia e la sua cultura. Una cultura ben digerita, solida e concreta come il carattere della sua gente nella bassa padana, per nulla libresca. Il suo verismo, di cui si è parlato, non era venato di malinconia o recriminazioni, era un verismo placido e appagato. Per questo più autentico, più umano.

Ci si chiede cosa avrebbe scritto oggi Gianni Brera. Chi lo sa? I tempi sono cambiati. E nel calcio, sotto certi aspetti anche peggiorati. Sulle gesta sportive prevalgono le disamine tecniche, le elucubrazioni scientifico-tattiche, fino al ricorso ad atteggiamenti arroganti, mitomani,  che perdono di vista la necessaria ironia, dall’alto di una competenza tutta da dimostrare.

Però il fascino dei campioni, quelli che lasciano il segno non è morto, anche se, specie in questi ultimi tempi c’è un po’ troppa retorica che li circonda, specie quando vengono a mancare. Una retorica che diventa un po’ stucchevole, quasi come non avessimo altri esempi positivi, in altri ambiti, ai quali riferirci. Ma, forse, è proprio così…

La presentazione del volume è stata organizzata da La CRO.S.S – L’Associazione Cronisti e Storici dello Sport, con la collaborazione del Comune di Milano, del CONI Lombardia, dell’USSI – Unione Stampa Sportiva Italiana, di LIMEC-Istituto a Ordinamento Universitario per Mediatori Linguistici e del CUS Milano

 

“GIANNI BRERA L’ARCIMATTO”/ A Milano è stato ricordato il grande giornalista italiano. Un evento organizzato all’Arena Civica dall’Associazione Cronisti e Storici dello Sport

19 Gennaio 2023

di RAFFAELE CICCARELLI*/ Gianni Brera è stato per il giornalismo sportivo italiano, senza inciampare nella blasfemia, il vate d’annunziano o il sommo poeta dantesco. A poco più di trent’anni dalla sua morte, non mancano nostalgici incanutiti della scrittura di gioanbrerafucarlo, ma anche studiosi, più o meno giovani, della sua varia umanità. L’occasione, per parlarne e anche confrontarsi, si è presentata in questi giorni per la presentazione di un nuovo libro che richiama, nel titolo, quella che forse è stata la sua rubrica più nota sul Guerin Sportivo, l’Arcimatto.

Location d’eccezione. Speciale, particolare e non casuale il luogo scelto per la presentazione, l’Arena Civica di Milano a lui dedicata, splendido teatro sportivo di antico retaggio, posta nel mezzo del Parco Sempione nei pressi del maestoso Castello Sforzesco, teatro di numerosi record mondiali di atletica, scenario preferito di Adolfo Consolini, stadio dove nel maggio del 1910 avrebbe disputato la sua prima partita la Nazionale italiana di calcio dando inizio ad un’avventura gloriosa, seppur tra gli altri e bassi recenti, e dove si sarebbe svolto il triangolare finale del campionato Alta Italia del 1945, che vide vincere i Vigili del Fuoco di La Spezia sul Grande Torino.

L’evento. Voluta e organizzata dalla La.CRO.S.S., l’associazione dei cronisti e storici dello sport, con il patrocinio di Ussi, Comune di Milano, Coni, Limec e Cus Milano, moderata dal presidente La.CRO.S.S. Sergio Giuntini, coadiuvato dalla preziosa organizzazione di Giuliana Cassani, la serata ha visto l’intervento dei curatori dell’opera, Alberto Brambilla e Adalberto Scemma, oltre che di altri autori, che hanno cercato di dare un quadro quanto più esaustivo possibile delle mille sfaccettature di Gianni Brera.

Gianni Brera, un maestro del giornalismo italiano. Un punto di partenza, ovvio nella sua semplicità e nella sua logica, è che egli è stato un campione del mestiere di giornalismo ma non solo, riuscendo a creare un ponte tra sport e cultura in un mestiere, quello del giornalismo sportivo appunto, che ha mantenuto il suo percorso tra cronaca e epica. I vari autori che si sono succeduti, infine, hanno messo in luce vari lati di Brera, dal carattere burbero che spesso lo ha portato a tenzoni che sono andate anche oltre la schermaglia dialettica, alla passione per il cibo e per il vino, di cui aveva fatto un vero culto. Tutti particolari importanti e che hanno lasciato un segno, ma uno è stato messo particolarmente in risalto: quello della sua humanitas, che traspariva dai suoi scritti, in una forma di atipico verismo letterario, in un solco in cui la sua scrittura ha fatto da apripista, imitata ma ancora insuperata nella sua magnificenza.

*Storico dello Sport

 


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