Descrizione:
Scorrendo le immagini degli artisti, dei tecnici, dei collaboratori, dei curatori che hanno dato vita alla seconda edizione della Venice International Performance Art Week intitolata Ritual Body-Political Body ci accorgiamo subito che questo libro le presenta in ordine alfabetico come a ribadire che nella performance non c’è mediazione tra artista, opera d’arte e fruitore, che la presenza di chi osserva è importante per l'opera come quella di chi la crea, che lo spettatore la rende reale. Sta al lettore individuare i volti degli artisti, distinguerli da curatori, tecnici, filantropi, volontari. Viti ha fotografato ciascuno riuscendo a essere imparziale, riuscendo a sfuggire alla forza ammaliatrice degli artisti. I suoi ritratti ci danno un'immagine corale di ciò che Palazzo Mora ha ospitato nel dicembre 2014, mese in cui l’evento ha luogo ogni due anni. L’essenzialità dell’illuminazione, l’uniformità dello sfondo, l’assenza di “trucchi” ci permettono di conoscere ciascuno per quello che è, per come vuole apparire e per quello che di lui il fotografo intuisce. Una sola luce illumina i volti e le figure che ci appaiono contornate da un'oscurità atemporale che non consente distrazioni. Volti e figure quasi rubati alla vita quotidiana di ciascuno per costringerci a vedere, non semplicemente a guardare. Si recita sempre di fronte a un obbiettivo: lo facciamo tutti, sta nell'arte del fotografo capire quando lo scatto legge l'anima.
ANTEPRIMA SFOGLIABILE