Descrizione:
Questo libro si propone di indagare il fenomeno della celticità cisalpina con un approccio antropologico. In particolare, si descrivono dapprima gli studi di antropologia genetica sull'eredità cisalpina. Tali studi hanno permesso di scoprire che nell'attuale patrimonio genetico cisalpino è presente un consistente apporto celtico (in aggiunta ad apporti, come quello neolitico, che già legavano la Cisalpina all'Europa centrale). Si esamina poi il lascito celtico nell'epigrafia e nella letteratura latina, a partire da Catullo. Si indaga inoltre l'influsso celtico nella toponomastica, nella dialettologia e nel folklore cisalpini. Si mettono quindi in rilievo le somiglianze della tipica mentalità degli odierni cisalpini con quella dei Celti antichi e delle popolazioni moderne comunemente ritenute celtiche. Si esaminano quei culti celtici (a volte di origine neolitica o calcolitica) che si sono perpetuati fino all'epoca romana, medievale e moderna. Si affronta infine la tormentata percezione dell'identità barbarica (celtica e germanica), attraverso l'analisi delle opere di Gildas, Liutprando da Cremona e Carlo Cattaneo.
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