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Il libro “LA ME BELA VERONA” è stato realizzato in occasione dell’omonima mostra fotografica svoltasi a Verona nel maggio 2022. Nella prestigiosa cornice di Palazzo Barbieri, sede del Municipio, è stata esposta, nel maggio 2022, una parte delle foto presenti nel libro. Si tratta di antichi scatti dei primi anni del ’900 che ritraggono con grande poesia e amore per la città scorci talvolta scomparsi di una Verona sempre affascinante, oggi come allora, o che documentano eventi storici come le visite dei Reali di Savoia o i funerali del Cardinal Bacilieri, accadimenti seguiti a quei tempi da una moltitudine di veronesi. Le foto facevano parte di una raccolta inedita riscoperta ed acquisita da Silvana Xamo, che ha curato anche l’esposizione di cui il libro - arricchito dalle preziose note storiche di Francesca Romana Viviani e dalla prefazione di Pierantonio Turco, Presidente del Comitato Rionale dei Filippini, l’associazione che ha sostenuto la realizzazione della mostra e del libro - fornisce documentazione.
ANTEPRIMA SFOGLIABILE
Intervista a Francesca Viviani su Radio Rete 2000 - 13/05/2022
Il libro “LA ME BELA VERONA” è stato realizzato in occasione dell’omonima mostra fotografica svoltasi a Verona nel maggio 2022 presso la parte più antica di palazzo Barbieri, l'atrio del Municipio, oggi intitolato a Falcone e Borsellino. In quella prestigiosa sede, alle spalle del colonnato neoclassico, è stata esposta una selezione delle foto pubblicate, mentre l’intera raccolta è consultabile sul libro. Si tratta di una collezione di antichi scatti dei primi anni del ’900, che ritraggono con grande poesia e amore per la città scorci talvolta scomparsi di una Verona sempre affascinante, oggi come allora. Nella raccolta sono documentati anche eventi storici di rilievo. Le fotografie facevano parte di una raccolta inedita riscoperta e acquisita da Silvana Xamo, che ha curato anche l’esposizione di palazzo Barbieri, di cui il libro - arricchito dalle preziose note storiche di Francesca Romana Viviani e dalla prefazione di Pierantonio Turco, Presidente del Comitato Rionale dei Filippini, l’associazione che ha sostenuto la realizzazione della mostra e del libro - fornisce documentazione. Il materiale raccolto documenta la vita dei veronesi: il passeggio, gli antichi lavori sul fiume con le lavandaie, i conciatori e i barcaioli sulle varie tipologie di imbarcazioni. Sull’Adige, allora luogo centrale del lavoro e dei trasporti, si trovavano anche i numerosissimi mulini e le idrovore predisposte per l’irrigazione dei campi, le zattere da trasporto di legna e merci. I commerci sono documentati anche nella popolare e pittoresca Piazza delle Erbe che accoglie insieme poveri venditori e braccianti scalzi, militari in divisa e figure eleganti a passeggio durante quello che oggi chiamiamo shopping e allora si chiamava “fare la spesa” o “andare a far compere”. Nelle vecchie foto si scorgono le scuole e i convitti per gli studenti, le loro gite e i passatempi che si possono immaginare dalla foto della sala creativa del collegio convitto “Ippolito Pindemonte”, (collocato nelle vicinanze della chiesa di S. Giorgio in Braida ed eliminato nei lavori collegati con tutte le modifiche dell’area a seguito della costruzione dei muraglioni sul fiume e di cui non vi era più quasi memoria). Nella foto si vedono il pianoforte a coda, il biliardo e gli arredi di vimini come in una sorta di giardino d’inverno illuminato dalle vetrate: forse qui si intratteneva il personale docente durante le pause o forse era frequentato anche dagli alunni più anziani. Grandiose e struggenti risultano le immagini di Verona con la neve sull’Adige ghiacciato attraversato dai ponti, circondato dai monumenti e dai colli che hanno resa famosa nel mondo l’immagine della città. Sono documentati nuovi allestimenti museali, restauri imponenti di monumenti veronesi oltre ad alcuni angoli della città cambiati nel corso degli anni e che nel libro sono messi a confronto con foto moderne di Luciano Bonazzi, che ritraggono lo stato attuale dei luoghi. Curiose a tal proposito le foto dei Bagni Popolari, sostituiti attualmente da edifici dell’Università degli Studi di Verona. Una particolare menzione merita, infine, la sezione relativa alle visite in città dei Reali di Savoia o i funerali solenni del Cardinal Bacilieri, teologo importante per la Chiesa non soltanto veronese. Questi accadimenti erano seguiti da una moltitudine di veronesi di quei tempi a significare la rilevanza degli eventi documentati dalle antiche foto.