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Ci sono luoghi che cercano disperatamente di essere ciò che non sono, un po’ come quelle persone che si reinventano arricchendo il proprio profilo social di corollari immaginifici, e magari finiscono anche per crederci. Ma un luogo non è lo schermo di uno smartphone, e l’occhio attento di un visitatore scoprirà prima o poi l’artificio nascosto dietro una cortina di apparenze ingannevoli. Salina cerca invece di sembrare esattamente ciò che è davvero. La sua natura più autentica – un po’ marinara, ma prevalentemente contadina – è il fondamento della sobria e innata eleganza che la contraddistingue. I “piennuli” di pomodori appesi alle travi nei terrazzi assolati di settembre, i pergolati floridi e generosi, l’ordinata disposizione dei filari nei vigneti, comunicano un’immediata sensazione di armonia e bellezza, così come le geometrie e i colori delle case, l’aspetto leggermente panciuto delle “pulera”, colonne portanti – e non è una metafora – dell’architettura isolana, o i disegni formati dalle maioliche sulle sedute lungo i bassi muretti che le sorreggono. Insomma, a Salina è veramente difficile trovarsi davanti qualche bruttura, o semplicemente qualcosa che potrebbe sembrare fuori posto. Quale formula alchemica ha potuto sottrarla agli “scivoloni”, chiamiamoli così, nei quali sono talvolta incorse isole vicine come Lipari o Vulcano?
ANTEPRIMA SFOGLIABILE
Intervista a Fernando Zanetti su Radio rete 2000 - 30/06/2023
Promozione premio letterario su Radio rete 2000 - 30/06/2023
È difficile rispondere; o meglio, è probabile che esistano diverse risposte. Una potrebbe essere quella appena sottintesa, ovvero la scelta di credere in sé stessa. La verità come chiave del suo successo: non vergognarsi delle mani incallite dalla zappa, anzi, porgerle in segno di benvenuto verso i forestieri, che comprenderanno all’istante dove si trovano e cosa li accoglierà. Un’altra forse chiama in causa vicende lontane, i cui riflessi sono però assolutamente attuali. In un arcipelago dove il primato amministrativo spetta a Lipari, Salina costituisce una singolare eccezione: dopo l’unità d’Italia, l’isola ottenne dapprima un municipio autonomo, poi addirittura tre – Santa Marina, Malfa e Leni – per eccessiva propensione al campanilismo. Storie d’altri tempi, ovviamente, oggi nemmeno lontanamente immaginabili. Ma tant’è. Questo ha prodotto un circolo virtuoso basato essenzialmente sulla competizione.Tu hai fatto, io farò più di te. Certo, il rischio in questi casi è che si faccia di peggio, ma per fortuna ciò non sembra essersi verificato. La competizione tra frazioni – scusate, tra Comuni – è divenuta persino contagiosa, coinvolgendo le realtà che nel frattempo si sono innestate nel contesto locale: chi ha piantato le tende in quel versante piuttosto che nell’altro vi partecipa a pieno titolo, come se avesse assimilato una regola aurea che governa gli equilibri dell’isola con reciproca soddisfazione. Gli innesti ci riportano alla vite, e la vite alla storia. Anche qui, e per la verità più che altrove, un cataclisma segna il passaggio tra l’Ottocento e il Novecento. Nonostante le misure di profilassi e l’illusione che il mare costituisse una barriera insuperabile, la fillossera – un insetto che distruggeva i vigneti attaccandoli nella parte radicale delle piante – approderà a Salina e in pochi anni farà scempio dell’economia locale. Quel felice microcosmo di produttori agricoli divenuti “mercanti di mare”, che avevano armato tartane e bastimenti per smerciare in proprio la malvasia e l’uva passa, andrà in frantumi. Da quel momento, Salina sperimenta una crisi profonda, spopolandosi rapidamente. Chi rimane, vivendo spesso delle sole rimesse inviate dagli emigranti, assisterà quasi con stupore all’arrivo dei primi turisti, i rampolli dell’aristocrazia siciliana che nel 1948 fondano a Rinella il “Circolo dei cacciatori sottomarini”, in quella palazzina – oggi l’Hotel L’Ariana – il cui proprietario, sedotto da irrefrenabili suggestioni orientali, aveva fatto collocare sui cornicioni fitte schiere di sacerdoti guerrieri dallo sguardo benevolo.
Caratteristiche tecniche: Libro: Salina Collana: le Isole Eolie Formato finito: 320x230 mm Formato aperto: 640x230 mm ISBN: 978-88-9271-096-2 Prezzo di copertina: €39,00 Libro composto da 148 pagine stampate a 4/4 colori in B e V su carta PATINATA + Copertina stampata a 4/0 colori su carta patinata opaca 300 gr. plastificata OPACA 1 lato. Confezionata con brossura INCOLLATA PUR.