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Gianna Costa, poetessa vitale e fantasiosa, gioca un gioco che farebbe tremare le “vene e i polsi”, perché è proprio con Dante che la Nostra si misura in un canzoniere che vuole essere omaggio affettuoso, scoperta e studio. Quello che lei fa è esattamente quello che fece il Sommo Poeta settecento anni fa: prendere Virgilio, Ovidio, Lucano, Stazio, i grandi poeti provenzali, i grandi maestri come Guinizzelli e Cavalcanti e, come un’ape, generare un nuovo miele. Gianna Costa accede ai canti danteschi e, con pazienza ne trae nuova linfa, polline inaspettato, un concentrato di immagini e sogni. In questo libro troviamo tutto quello che dovremmo sapere della Commedia: Virgilio e Beatrice, il messaggio ultimo del poema, un Dante veronese tra i vitigni, personaggi noti e meno noti. E i versi, densi di passione e sentimento, così arrivano a noi: limpidi, musicali, nutriti e nutrienti. Il messaggio di questa allieva di Dante, che bene ha imparato la lezione, è un messaggio di fede, speranza e amore ardente. Nessuna nostalgia infernale, nessun cedimento alla “bassa voglia”. La strada è una sola. Dritta verso le stelle. Dante ce l’ha mostrata. Gianna con sapienza la riprende e a noi la ricorda.
ANTEPRIMA SFOGLIABILE
Intervista a Gianna Costa su Radio Rete 2000 - 20/01/2023
Universo Dantesco è composto da ventidue poesie ispirate ad alcuni canti della Divina Commedia. Gianna Costa, poetessa vitale e fantasiosa, gioca un gioco che farebbe tremare le “vene e i polsi”, perché è proprio con Dante che la Nostra si misura in un canzoniere che vuole essere omaggio affettuoso, scoperta e studio. Quello che lei fa è esattamente quello che fece il Sommo Poeta settecento anni fa: prendere Virgilio, Ovidio, Lucano, Stazio, i grandi poeti provenzali, i grandi maestri come Guinizzelli e Cavalcanti e, come un’ape, generare un nuovo miele. In questo libro troviamo tutto quello che dovremmo sapere della Commedia: Virgilio e Beatrice, il messaggio ultimo del poema, un Dante veronese tra i vitigni, personaggi noti e meno noti. Le poesie sono state posizionate in successione partendo dall’Inferno per poi proseguire con il Purgatorio e finire con il Paradiso. A corredo dei testi ci sono le splendide illustrazioni di Gianni Costa, autore anche della suggestiva copertina. In questo libro possiamo trovare la lode a Dante e al suo ingresso nell’oscura selva, la personale rivisitazione del rapporto con Beatrice - il grande amore del sommo poeta -, nella quale l’autrice si immedesima sognando per un fugace attimo di essere come lei, ma anche una descrizione dell’amore tra Paolo e Francesca, due anime dannate che fluttuano all’unisono per l’eternità, per tornare poi a Dante che, accompagnato da Virgilio, attraversa il fiume Acheronte trasportato sulla navicella dell’angelo nocchiero. Una volta entrato in Paradiso, il sommo poeta lascia Virgilio e viene preso per mano dall’amata Beatrice, alla quale Gianna Costa dedica la sua “Cantica di luce”, perché in paradiso tutto rifulge di gioia, di luce e d’amore. “Mi piace ricordare che Dante ha vissuto nella mia Verona, ospite di Cangrande della Scala, e lo penso a zonzo per la città in ascolto dei pettegolezzi delle comari che gli passano accanto. Lo immagino a passeggio tra i vigneti della Valpantena (Verona) mentre assaggia l’uva e si ferma poi in case contadine a bere un buon bicchiere di vino”, così la poetessa veronese, che si fa condurre (“Dante ci prende per mano”) e si congeda poi dal lettore tributando un sincero e affettuoso omaggio a Dante per averlo accompagnato idealmente in un meraviglioso viaggio attraverso la sua Divina Commedia. Perché ormai “Più non temo le tenebre”: in paradiso c’è “fruscio d’ali d’angeli in soccorso all’anima penitente in cerca di misericordia”.