Descrizione:
Il XIII volume di CAD900, interamente dedicato al tema del rivestimento e stampa nel design e nelle arti decorative, è inaugurato da due approfondimenti dedicati alla decorazione delle superfici applicate all’arredo.
Nel primo saggio (Fornasetti Milano – Made in Italy. Dal mobile d’eccezione alla produzione in serie) Andrea Delle Case indaga in chiave evolutiva la figura di Piero Fornasetti e la sua “invenzione” nella decorazione del mobile.
Fiorella Bulegato e Marco Scotti (“La pelle degli oggetti” Ricerche di Ettore Sottsass sul laminato plastico) dedicano il loro studio alla ricerca applicativa di Ettore Sottsass jr. sul laminato plastico, processo indagato dai primi prototipi fino alle affermazioni internazionali e alle nuove iconografie di Memphis negli anni Ottanta.
Trait d’union con la parte più pertinente alla decorazione dei manufatti è il contributo di Fabio Marino (Dalla Richard-Ginori alla Ceramica Joo Milano: Gio Ponti e il valore del rivestimento ceramico nell’architettura contemporanea) che illustra il valore dei rivestimenti ceramici nell’architettura moderna attraverso il sodalizio tra l’architetto e la ditta produttrice delle piastrelle di gres vetrificato a rilievo, da lui stesso disegnate e adoperate per rivestire larga parte delle proprie architetture.
Il tema della ceramica prosegue con approfondimenti su storia, tecniche e manifatture. L’introduzione in Italia di tecnologie già affinate in Inghilterra è discussa da Giorgio Levi (Il transferware con decori classici in Italia tra Otto e Novecento) discutendo la diffusione dei tre più importanti decori a stampa nelle grandi industrie (Richard-Ginori, Galvani e SCI di Laveno) e piccole imprese (distretto di San Michele degli Scalzi di Pisa). Tecnica tra le più̀ interessanti (Marco Costantini e la decorazione a stampa alla S.C.I. di Laveno) anche la “Stampa Calcografica” (Transfert Print) adottata nella Società Ceramica Italiana di Laveno dal 1860, dove dal 1947 al 1966 è attivo Marco Costantini la cui figura è ripercorsa da Lena Costantini.
Sul fronte della cosiddetta ceramica popolare, il contributo di Edoardo Lo Cicero (“Non sorretta dai nuovi processi tecnici”. Artigianalità seriale nella ceramica popolare vicentina) racconta come nella seconda metà dell’Ottocento la ceramica popolare vicentina tenti di reagire alle proposte industriali e seriali legate alle importazioni degli stoneware, attraverso l’uso di mascherine, stencil, merletti al fine di rendere seriale il decoro.
Infine, una rilettura di Silvia Pinna della mostra Ferragamo “Seta” (Foulards di Ferragamo. Creazioni preziose e democratiche) per dare rilievo al processo creativo del “quadro stampato su seta”, quindi alla decorazione tessile, intrecciata alle influenze storico-artistiche e alle maestranze e tecniche della nota manifattura.
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