Descrizione:
Le popolazioni celtiche che fiorirono sul territorio della Gallia Cisalpina durante il I millennio a.C. svilupparono una loro propria geometria la quale, se da un lato rivestì un ruolo eminentemente pratico finalizzato alla ripartizione efficace del territorio, ma anche alla soluzione degli ordinari problemi richiesta dalla semplice vita quotidiana, dall’altro ebbe invece una funzione strettamente sacrale immancabilmente posta in relazione con le direzioni astronomiche fondamentali sia di natura solare che lunare e stellare. Le conoscenze geometriche diffuse all’interno del mondo celtico europeo, e l’area padano alpina non fece eccezione, erano limitate sostanzialmente alla capacità di tracciare le figure piane sul terreno, con una preferenza frequentemente accordata ai tracciati di tipo curvilineo, quali cerchi, ellissi ed ovali, i quali quasi sempre erano utilizzati per delimitare lo spazio sacro pertinente agli dei ed agli eroi morti, all’interno dello spazio ordinario profano di pertinenza degli uomini. Questo fatto appare con tutta la sua evidenza durante lo studio della morfologia di nemeton: i luoghi sacri dei Celti, presenti sul territorio europeo. Gli argomenti trattati sono tutti di grande importanza dal punto di vista della comprensione delle popolazioni celtiche presenti soprattutto nell’area lombarda durante il I millennio a.C. e del loro bagaglio di conoscenze sia geometriche che astronomiche.