Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy o privacy policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
“Era una fresca notte autunnale del 534 ab urbe condita. Giunti uno di fronte all’altro, dopo il saluto di rito, lo udii dire parole che ritenevo impossibili: - Ave Marcus, legato di Placentia, in nome del senato e popolo dei quiriti romani devo avvertirti che Cartagine e le sue truppe hanno valicato le alpi due giorni fa. Annibale è qui” 218 prima dell’era volgare, Annibale varca le alpi con il suo esercito sicuro di punire quella che lui ritiene l’arrogante Roma. Un giuramento fatto ai Suoi Dei quando aveva solo nove anni, lo rendono spietato nemico del popolo Romano : non si sarebbe fermato che con la distruzione di Roma. In questo quadro metastorico si svolge l’avventura dei Cigni del sole,un gruppo di sacerdoti guerrieri figli di quella terra che sarebbe diventata la X Regio, votati alla difesa non solo territoriale ma anche e soprattutto dei valori della Venetia e di Roma, agiscono misconosciuti all’interno delle legioni romane e dell’esercito venetico.
I Cigni del Sole nelle loro azioni belliche, compiono un “viaggio” che a ben guardare è soprattutto iniziatico: “Un amore invincibile popolava la nostra ragione d’essere che, come un mondo inesplorato, esso si distendeva ai piedi delle nostre anime consentendoci di annullare anche la nostra stessa esistenza, rinunciando ad essere ed a pretendere il diritto della memoria.” L’autorità a cui i Cigni devono la loro coesione è un figura particolare e misteriosa indicata semplicemente come “l’UNO”: “Cosi indicando “L’uno” si indica la presenza del Sublime facendola emergere come sfondo, più come intuizione che fattiva e solida presenza tra coloro che si muovono sulla via sacra del Cigno. Nessuno di noi conosce chi “indossa il sublime” Più che buona lettura si dovrebbe augurare “buon viaggio”.