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I Veda, in alfabeto devanāgarī वेद], sanscrito vedico Vedá, sono un'antichissima raccolta in di testi sacri sviluppati dei popoli Arya i quali costituirono i canoni fondamentali della cultura religiosa vedica, divenendo, a partire della nostra era, opere di primaria importanza presso quell’insieme eterogeneo di dottrine e credenze religiose costituisce la religione Hindu. Il termine sanscrito vedico veda indica il "sapere", la "conoscenza", la "saggezza", e corrisponde all'avestico vaēdha, al greco antico οἷδα e al latino video. La letteratura vedica origina da un popolo molto evoluto, gli Arya, che intorno al 2200 a.C. era presente nell'India nord-occidentale, allora indicata come Saptasindhu सप्त सिंधु, cioè la Terra dei Sette Fiumi, in avestico Hapta Hindu. Una delle componenti fondamentali dei testi vedici è rappresentato dai contenuti di argomento astronomico il cui sviluppo iniziale sembra risalire almeno al IV millennio a.C. L’Astronomia codificata nei testi vedici si presenta in forma operativa come accade nei Jotisha ed in forma simbolica codificata come è contenuta nei Vedanga, rappresenta un particolarissimo codice il quale dopo il suo sviluppo in epoca antica fu continuamente aggiornato e perfezionato nei successivi secoli.
Il presente volume esamina tale codice mettendo in evidenza sia il contenuto astronomico di altissimo livello, per l’epoca in cui tale sapere fu sviluppato e codificato, sia la sua stretta coerenza su un arco temporale lungo oltre mezzo millennio dimostrando che non esiste alcuna dicotomia culturale tra le conoscenze astronomiche diffuse tra le antiche civiltà della Valle dell’Indo nel IV e III millennio a.C. e quanto noto in ambito vedico, dimostrando che almeno dal punto di vista archeoastronomico, non esiste alcuna giustificazione alla teoria dell’invasione da parte degli Arya e la conseguente distruzione delle culture neolitiche presenti nella valle dell’Indo.