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Il rischio del lettore, dopo aver letto questo volumetto di proverbi antichi (giustamente definite "sentenze"), è quello di volersi isolare una volta per tutte e chiudere fuori dalla porta i tempi attuali, così miserevolmente decadenti e zuppi di idiozia, superficialità e svalutazione di tutti i veri valori tradizionali. Bisognerebbe infatti tornare a quote più normali, evitando come la peste la cosiddetta modernità che ha rimbecillito centinaia di milioni di persone e che sta facendo perdere l'equilibrio ad un numero impressionante di uomini e donne e finanche bambini. E questo libretto si dimostrerà una splendida occasione di ricongiungimento con la saggezza antica che veniva condivisa da nobile e contadini, da guerrieri e sacerdoti, in quella comunità umana che per due millenni ha portato l'Europa ad essere faro del mondo non tanto e non solo con la forza dei suoi eserciti e dei suoi condottieri, ma soprattutto con la forza delle idee, della cultura e delle sue radici ancestrali. Astieni e sopporta. In noi c'è un dio. Dai difetti degli altri il saggio corregge i suoi. Fatti non parole. Nelle difficoltà è necessario saldamente resistere.
Una misera servitù falsamente chiamano pace. Basta solo citare qualcuno di queste sentenze contenute in questo libro per rendersi immediatamente conto di dove oggi noi viviamo: in tempi scesi a bassissimi livelli perché fondati esclusivamente sull'individualismo più bieco, alla faccia di qualsiasi tentativo di fare una politica che guardi al miglioramento dell'uomo non solo dal punto di vista materiale, ma anche spirituale. Il grande inganno dei tempi contemporanei è stato quello di far credere che l'essere umano in quanto individuo possa decidere esclusivamente del proprio destino, senza difendere il retaggio dei propri antenati ne le conquiste secolari della storia dei nostri popoli. Un uomo senza regole tradizionali resta inevitabilmente preda di qualsiasi nuova regola propalata peraltro in maniera assoluta dagli strumenti di cui già dicevamo all'inizio. Quest'uomo crederà falsamente di essere libero, invece la realtà dimostra esattamente il contrario: si tratta di un povero essere che seguirà senza reagire qualsiasi conformismo, qualsiasi idea anche aberrante, senza trovare mai vera soddisfazione dei bisogni profondi dello spirito umano. Questi proverbi invece riportano il lettore all'essenziale e ai ritmi millenari della Tradizione. Questi proverbi fanno stare bene nel leggerli. In mezzo al caos disorganico che ci circonda, è doveroso prendersi, se non ci si vuole esiliare definitivamente, una pausa interiore per ripulirsi dalle scorie della decadenza. E ognuno di questi proverbi, accompagnati da una spiegazione veramente ben scritta, regalerà al lettore nuova forza e la rinnovata consapevolezza che ci si trova nel pieno del Kali Yuga, ma anch'esso è destinato a finire e all'orizzonte baluginano già i primi bagliori di un'aurora dorata...