Il volume, quarto della collana Quaderni degli archivi veronesi, contiene una selezione di fotografie tratte dall’Archivio del Genio Civile di Verona, relative ai lavori compiuti tra gli anni Trenta e Sessanta lungo il fiume Adige. Attraverso una lettura contemporanea delle fotografie storiche, il testo, con il supporto dei risultati di alcune ricerche condotte dall’autore nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università di Padova, consente di collocare i lavori del Genio Civile in un più ampio quadro storico di trasformazioni del fiume Adige, a partire dall’età prerinascimentale fino ai giorni nostri. Durante i secoli, le trasformazioni dell’Adige, principalmente volte alla messa in sicurezza della valle costantemente soggetta alle piene del fiume, hanno prodotto una forma fluviale più stabile e consolidata, attorno alla quale infrastrutture e insediamenti si sono intrecciati dando luogo a quel caratteristico spazio allungato e compartimentato che conosciamo oggi. Il volume descrive questo spazio con il supporto di immagini fotografiche e schemi alla scala del paesaggio.
ANTEPRIMA SFOGLIABILE
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Il volume costituisce il quarto della collana Quaderni degli archivi veronesi che, nell’ambito del progetto ARCOVER – Archivi del costruito del territorio veronese in rete, ha l’obiettivo di pubblicare una selezione di fotografie estratte dall’Archivio del Genio Civile di Verona, scattate negli anni a metà del secolo scorso e rese oggi disponibili. Le fotografie che compaiono in questo volume hanno per oggetto i lavori di sistemazione dell’Adige nel tratto della val Lagarina, e sono occasione per una riflessione più generale sul paesaggio e sugli spazi della valle. Tale riflessione scaturisce dai risultati delle ricerche condotte tra il 2022 e il 2024 dall’autore nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova.
Le fotografie della val Lagarina, infatti, si riferiscono a lavori di sistemazione arginale, consolidamenti delle sponde del fiume, realizzazione di banchine e massicciate, ridefinizione dell’alveo dei corsi d’acqua affluenti, che rappresentano istantanee di un evidente sforzo di definire il corso d’acqua in una forma più solida e controllabile. Nonostante le immagini rappresentino lavori compiuti in un periodo di intensa attività di regimentazione del fiume, concentrata nell’arco di circa trent’anni, possono essere considerati anche come parte di un più esteso e continuo lavoro di trasformazione che dall’epoca prerinascimentale ad oggi ha caratterizzato l’attività delle popolazioni insediate nella valle, e che nel corso del tempo ha sempre più contribuito alla definizione di una forma stabile del fiume.
L’immagine di un fiume che si trasforma da mobile e fluido a rigido e confinato richiama il tema, quantomai attuale, della relazione tra lo spazio abitato e le conseguenze del rischio idraulico sulle modalità di insediamento delle attività umane e sui modi di abitare i paesaggi dei flussi d’acqua. Questo tema caratterizza oggi molti paesaggi, resi fragili da un cambiamento climatico sempre più evidente negli studi scientifici e nei rapporti degli enti di monitoraggio e ricerca. In questo senso, le fotografie del Genio Civile pongono i lavori lungo l’Adige in diretta continuità con quanto avviene in tutti i paesaggi caratterizzati da una interdipendenza tra acqua e insediamenti.
Nel volume si mette in luce il rapporto tra la forma del fiume e gli insediamenti sviluppatisi nel corso del tempo lungo lo spazio ristretto della valle, entro gli spazi suddivisi e delimitati da infrastrutture e corsi d’acqua. L’organizzazione spaziale della valle è infatti caratterizzata da una struttura fisica che, a partire dai bordi dell’Adige, si è estesa e moltiplicata sino a divenire peculiare. Questo palinsesto, che costituisce la base per ogni elemento del paesaggio vallivo, si è articolato in modo significativo a partire dalla fine del XIX secolo sino alla seconda metà del XX, con le azioni di infrastrutturazione del corridoio vallivo (la realizzazione della ferrovia del Brennero e dell’A22, il consolidamento della viabilità longitudinale della valle e la realizzazione di canali di irrigazione per le preziosissime coltivazioni a vigna che si estendono lungo il risicato spazio pianeggiante della valle). Si è formata quindi una struttura di linee e flussi, che scorrono entro il canale della valle, che viene descritta nel volume anche attraverso fotografie e schemi grafici, frutto di elaborazioni, rilievi e sopralluoghi.