Pagine di approfondimento

Monday, April 26, 2021

11 CASTELLO DI SAN MARTINO IN ACQUARO (CASTELVECCHIO)

wikipedia.https://it.wikipedia.org/wiki/Castelvecchio_(Verona)

https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Castelvecchio

12 ARCO DEI GAVI

https://it.wikipedia.org/wiki/Arco_dei_Gavi

14  CANALE DELL'ADIGETTO

wikiphttps://it.wikipedia.org/wiki/Adigetto

17 TORRE DETTA DI ALBERTO DELLA SCALA (PORTA ROFIOLO)

https://it.wikipedia.org/wiki/Mura_comunali_di_Verona

28  CORTE SGARZERIE (LOGGIA DEL MANGANO)

it.wikipedia.org/wiki/Corte_Sgarzerie

Gli Scaligeri dettero un grande impulso al settore laniero cittadino ed è inoltre facile da intuire quanto l’Adige avesse un ruolo preminente per lo sviluppo di questa attività. La lana infatti arrivava direttamente dai pascoli della montagna e scendeva in città tramite i barchini che attraccavano vicino all’odierno Ponte della Vittoria. Da qui il prodotto grezzo veniva scaricato e lavato direttamente nel fiume per poi essere trasportato nei pressi di Veronetta dove i panni venivano imbevuti in una soluzione saponosa, pigiati in file e sottoposti ai colpi di maglio della gualchera (una macchina azionata dall’acqua) che li rendeva sodi. Dopo questo processo la lana veniva portata alle Sgarzerie dove veniva grattata con un cardo selvatico e preparata per le successive lavorazioni.

UNA CORTE UNICA NEL SUO GENERE

Corte Sgarzerie divenne epicentro e fulcro di questa attività visto che al tempo si contavano nei suoi pressi quattordici attività con almeno una sessantina di artigiani impegnati tra le botteghe e il fondaco delle balle (magazzino dove venivano tenuti i tessuti). Quando i veneziani imposero la loro giurisdizione su Verona la questione della lana divenne spinosa: loro impegnati nel commercio fiorente della seta, i veronesi ad occupare i primi posti in quello della lana. La Repubblica sistemò la questione imponendo dei dazi ai prodotti veronesi in modo che questi perdessero di competitività rispetto alla seta veneziana. (Tratto da Pantheon "Storie di Storia")

30  PIAZZA ERBE - DOMUS MERCATORUM - TORRE DEL GARDELLO - FONTANA "MADONNA VERONA"

https://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_delle_Erbe_(Verona)

LA FONTANA DI "MADONNA VERONA"

La sua posizione centralissima, collocata nel mezzo dell'antico foro romano della città, ne fa sicuramente uno dei monumenti più importanti di Verona. La fontana posta alla metà di Piazza Erbe è nota con il nome di "Madonna Verona", in virtù della statua dalle sembianze femminili che campeggia al di sopra della vasca.

Il monumento venne fatto costruire da Cansignorio della Scala durante l'anno 1368, recuperando una vasca termale in marmo rosso veronese di epoca romana e apponendovi il corpo di una statua altrettanto antica, cui vennero aggiunte le parti mancanti, vale a dire il capo e le braccia. Si trattò di un'edificazione volta a rendere omaggio alla città e alla sua lunga storia, in occasione probabilmente del ripristino dell'acquedotto che sin dal tempo dei Romani riforniva la città con l'acqua proveniente dalle colline.

In linea con la volontà di celebrare la tradizione storica dell'urbe, vennero fatti scolpire tutt'intorno allo stelo che s'innalza dalla vasca e funge da piedistallo per la statua, le effigi dei re del passato di Verona. Tra questi rientra anche il mitico re Vero, da cui secondo la leggenda deriverebbe il nome stesso della città, Verona sua regina. Si possono poi notare i volti di Alboino re dei Longobardi e Berengario duca del Friuli che proprio a Verona stabilì la capitale del suo regno.

La statua di "Madonna Verona" dunque, nulla ha a che vedere con la Vergine Maria del Cristianesimo, essendo piuttosto la personificazione della città stessa, rappresentata quale figura di donna maestosa e altera, una vera e propria signora medievale, una regina con tanto di corona, proprio per questo appellata "Mia signora", "Mea domina" appunto, da cui la forma contratta di "Madonna". La statua simbolo della città incarna dunque lo splendore e la ricchezza di Verona, esprimendone inoltre la longevità attraverso il recupero del corpo d'età romana e il suo completamento nelle parti assenti, a testimonianza dello sviluppo della città in epoca medievale sotto la Signoria Scaligera.

Un'ultima peculiarità da rilevare riguarda il cartiglio in rame che è elegantemente esposto tra le mani dalla "Madonna Verona": l'incisione che è tuttora possibile leggere, riporta l'antico motto della Verona comunale "Est iusti latrix urbs haec et laudis amatrix", ossia "Questa città è dispensatrice di giustizia e amante della lode". (tratto da Verona Sera 4 Novembre 2015)

https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_del_Gardello

https://it.wikipedia.org/wiki/Domus_Mercatorum

31 ARCHE SCALIGERE

https://it.wikipedia.orghttps://it.wikipedia.org/wiki/Arche_scaligere

32 BIBLIOTECA CAPITOLARE

https://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_capitolare_di_Verona

46 COLLE SAN PIETRO

https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_San_Pietro_(Verona)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tuesday, March 30, 2021

PREMI

 Premio Letterario Città di Verona

Prima Edizione

Con il patrocinio di:

  1. Per la categoria NARRATIVA:

1° classificato: targa + contratto di pubblicazione dell’opera inclusa la prima copia stampata (valore: € 900,00)

2° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE (valore: € 450,00)

3° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE (valore: € 200,00)

  1. Per la categoria SAGGISTICA:

1° classificato: targa + contratto di pubblicazione dell’opera inclusa la prima copia stampata (valore: € 900,00)

2° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE (valore: € 450,00)

3° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE (valore: € 200,00)

  1. Per la categoria POESIA: Edizioni ZEROTRE pubblicherà un libro contenente le poesie meritevoli. Inoltre:

1° classificato: targa + 25 copie stampate della pubblicazione (valore: € 250,00)

2° classificato: targa + 15 copie stampate della pubblicazione (valore: € 150,00)

3° classificato: targa + 10 copie stampate della pubblicazione (valore: € 100,00)

  1. Per la categoria RACCOLTA ANTOLOGICA: Edizioni ZEROTRE pubblicherà un libro contenente i racconti meritevoli. Inoltre:

1° classificato: targa + 25 copie stampate della pubblicazione (valore: € 250,00)

2° classificato: targa + 15 copie stampate della pubblicazione (valore: € 150,00)

3° classificato: targa + 10 copie stampate della pubblicazione (valore: € 100,00)

  1. Per la sezione speciale delle OPERE DEDICATE a VERONA e al VENETO (categorie miste):

1° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE o sull’acquisto di qualunque pubblicazione di Edizioni ZEROTRE (valore: € 250,00)

2° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE o sull’acquisto di qualunque pubblicazione di Edizioni ZEROTRE (valore: € 150,00)

3° classificato: targa + buono applicabile sul contratto di pubblicazione dell’opera con Edizioni ZEROTRE o sull’acquisto di qualunque pubblicazione di Edizioni ZEROTRE (valore: € 100,00)

A tutti i partecipanti non vincitori verrà riconosciuto il 30% di sconto una tantum su qualsiasi acquisto effettuato sul sito di Edizioni03.com dal 1° Luglio al 30 Settembre 2021.

Per iscrizioni e per informazioni, scrivere a davinci@artifices.it inserendo nell’oggetto della mail “Premio letterario Città di Verona: Oggi è Domani”.

Clicca sul nostro CONTRATTO di PUBBLICAZIONE per visualizzarlo.

 

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Monday, February 22, 2021

NORME REDAZIONALI

Artifices ha raccolto le seguenti Norme allo scopo di unificare i criteri di composizione delle proprie edizioni. Per agevolare il lavoro redazionale e tipografico, è opportuno che l’autore (o redattore o correttore) ne prenda conoscenza.

Per tutto ciò che non fosse qui di seguito riportato, si dovrà fare riferimento alle norme dell’ACCADEMIA DELLA CRUSCA.

Il testo dovrà essere consegnato in Word.doc, carattere Times New Roman corpo 12 punti, con impianto continuo e giustificato, a parte i titoli e i sottotitoli centrati, senza rientri o capoversi, con interlinee singole, lasciando i margini impostati della pagina Word; in evidenza i grassetti, i maiuscoletti e i corsivi.

1. Ordinamento del testo

I principali ‘tipi’ tipografici sono il tondo (libro), il corsivo (libro), il maiuscolo (LIBRO), il maiuscoletto (LIBRO). Tutti i testi sono composti normalmente in tondo.

1.1. Corsivo - Tondo - MAIUSCOLETTO

Vanno composti in corsivo:

  • le parole e i brevi periodi ai quali si vuole dare particolare rilievo. L’uso del corsivo in questo caso dovrà essere ridotto al minimo indispensabile;

  • i titoli di libri e di opere d’ogni genere (musicali, teatrali, d’arte figurativa, ecc.); l’articolo determinativo nel titolo va assimilato sintatticamente al contesto, quando è necessario;

Il Trissino compose L’Italia liberata dai goti; nell’Italia liberata dai goti l’autore... (non: ne L’Italia)

  • i titoli di saggi di opere collettanee e gli articoli di riviste o testate giornalistiche;

  • le parole o brevi espressioni di lingua diversa da quella del testo, che seguiranno le flessioni proprie della lingua originale;

  • i termini cui segue la loro definizione o che evidenziano una classificazione, allo scopo di aiutare il lettore a individuarli nella pagina. Tali termini possono trovarsi all’inizio della riga o al suo interno.

Vanno composti in tondo:

  • le parole in lingua straniera che, pur conservando ancora la forma grafica originaria, sono ormai assimilate all’italiano: come tali esse non seguono la flessione originaria e sono considerate invariabili.

  • Qualsiasi parola straniera, che ricorra con particolare frequenza in un testo, potrà essere stampata in tondo, e diventerà invariabile; in un libro di psicologia sperimentale, ad esempio, andrà in tondo la parola ‘test’ e avrà come plurale ‘test’; in un libro di economia la parola ‘input’ o ‘output’, con il suo plurale ‘input’ o ‘output’, ecc.;

  • i nomi propri stranieri di associazioni, cariche pubbliche, istituzioni, ecc., che non hanno equivalente in italiano;

Royal Society, Attorney General, British Museum, École Pratique des Hautes Études, ecc.

  • i nomi delle partizioni interne di un volume con iniziale maiuscola (Prefazione, Introduzione, Bibliografia, Parte, Appendice, Glossario, ecc.).

Vanno composti in MAIUSCOLETTO:

  • le pagine romane di Introduzioni, Prefazioni, ecc. nelle citazioni bibliografiche;

A. Manzoni, I Promessi sposi, Introduzione di L. Caretti, Laterza, Roma-Bari 1981, pp. XX-XXIII.

  • le citazioni di epigrafi, di iscrizioni o i testi lunghi laddove si usi il maiuscolo come evidenziazione;

  • nei testi drammatici, le battute da attribuire ai nomi dei personaggi che intervengono.

1.2. Lettere maiuscole

Come norma generale, l’uso dell’iniziale maiuscola, a parte ovviamente i nomi propri e le parole che seguono un punto fermo, andrà limitato ai casi veramente necessari. Si fornisce una lista esemplificativa:

  • soprannomi e pseudonimi: il Re Sole, il Beato Angelico;
  • denominazioni antonomastiche: il Nuovo Mondo, la Grande Guerra;
  • aggettivi sostantivati che indicano territori: il Bellunese, il Napoletano;
  • nomi geografici costituiti da due sostantivi o da un sostantivo e un aggettivo in funzione di nomi propri: Terra del Fuoco, Oceano Pacifico, Australia Occidentale, Fiume Giallo, Monte Bianco,Lago Maggiore, America Latina, Stati Uniti, Nazioni Unite, Unione Sovietica, Regno Unito, Paesi Bassi, Medio Oriente;
  • nomi di secoli, età, periodi storici: l’Ottocento, il Secolo dei Lumi, gli anni Venti, il Medioevo, il Rinascimento, la Controriforma;
  • il primo termine delle denominazioni ufficiali di partiti, associazioni, enti, organismi istituzionali, ecc.: Democrazia cristiana, Confederazione generale italiana del lavoro, Azienda comunale elettricità ed acque, Corte dei conti;
  • nomi dei periodi geologici e preistorici: il Giurassico, il Neolitico;
  • titoli, cariche e gradi, quando facciano parte integrante del nome (Re Artù, il Presidente de Brosses) o quando abbiano una particolare connotazione di sacralità, autorevolezza, ecc. (il Gran Sacerdote);
  • titoli stranieri: Sir John Franklin, Lord Palmerston, Lady Mary, Herr, Frau, Fräulein, Madame, Monsieur, Mademoiselle, Don;
  • nomi di edifici e monumenti: la Casa Bianca, Palazzo Chigi, San Marco;
  • nomi di popoli antichi o comunque non più esistenti come tali (i Romani, i Fenici, gli Avari, i Normanni), nonché i nomi di etnie non europee (i Sioux, i Gurkha, gli Zulu).

N.B. Nelle citazioni bibliografiche di volumi, articoli o testate inglesi, le maiuscole andranno salvaguardate ove presenti.

  • Vi sono termini per i quali è consigliabile utilizzare la maiuscola o la minuscola a seconda dei diversi significati possibili. Alcuni esempi tra i più comuni:

               Stato (istituzione)                                             stato (contrapposto a moto)

               Chiesa (istituzione, comunità)                          chiesa (edificio)

               San Paolo (chiesa, festa, ecc.)                         san Paolo (persona)

               Nord (regione, preceduto da articolo)               nord (direzione, punto cardinale)

               Occidente (regione, preceduto da articolo)       occidente (direzione, punto cardinale)

 1.3. Gli accenti e gli apostrofi

In generale, l’accento segnala solo la posizione ove esso cade nella pronuncia, e si preferisce usare l’accento grave (solo in funzione tonica): quindi non si distingue tra acuto e grave per segnalare l’apertura o chiusura delle vocali.

  • Le vocali a, i, o, u, se accentate in fine di parola, prendono l’accento grave (accadrà, così, più, però, gioventù).
  • La vocale e invece, in fine di parola, vuole quasi sempre l’accento acuto (perché, poiché, trentatré, affinché, né, poté) tranne alcune eccezioni: è, cioè, caffè, tè, ahimè, ohimè, piè (ma anche pie’), diè (ma anche die’); da notare che gravi saranno pure gli accenti di tutte le parole di derivazione francese come: gilè, canapè, lacchè, bebè, bignè; inoltre nomi, come Giosuè, Mosè, Noè.
  • Nel corpo della parola si userà l’accento (tonico) quando ciò serva a evitare equivoci.

‘Dèi’ (divinità) per distinguerlo da ‘dei’ preposizione articolata; ‘princìpi’ per distinguerlo da ‘prìncipi’; ‘subìto’per distinguerlo da ‘sùbito’, ecc.

  • Gli accenti sulle lettere maiuscole non devono mai essere quelli ad apostrofo, come nei giornali, quindi: È e non E’.
  • Nelle sequenze se stesso, se stante, se medesimo non si userà mai l’accento.
  • Gli aggettivi tale e quale dinanzi a vocale subiscono il troncamento e non vogliono l’apostrofo: un tal uomo, qual è, qual era, qual amico, qual audacia.

1.4. I segni di interpunzione

  • I segni di interpunzione (. , : ; ! ?) e le parentesi che fanno seguito ad una o più parole in corsivo si compongono sempre in tondo, a meno che non siano parte integrante del brano in corsivo.

M. Rusciano, Rapporto di lavoro «pubblico» e «privato»: verso regole comuni?, in «Lav. dir.», III, 1989, n. 3, pp. 371 sgg.

  • Gli esponenti di nota sono sempre seguiti dai segni di interpunzione, fatta eccezione per i punti interrogativo ed esclamativo.                                                                                                              N.B. A questa regola si può derogare nei testi interamente in lingua inglese, in cui predomina il criterio inverso: i segni di interpunzione precedono sempre gli esponenti di nota.
  • I periodi interi fra virgolette o fra parentesi avranno il punto fermo prima della parentesi di chiusura.

In Italia il positivismo ha una strana storia. Esso è rappresentato da Roberto Ardigò (1828-1920) e dalla sua Psicologia come scienza positiva (1870), opera che rimane chiusa all’interno di un orizzonte prettamente gnoseologico e filosofico e che per la psicologia nascente è del tutto ininfluente. (L’Ardigò, tra l’altro, come professore di filosofia nei licei a Padova, fece venire dai laboratori di Wundt a Lipsia apparecchiature di ricerca per la psicologia sperimentale; non lasciò però contributi né continuatori o allievi.)

  • Con la barra obliqua si dividono l’uno dall’altro i versi di una citazione poetica, quando non siano distinti dal capoverso.

Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita.

N.B. Il cambio di strofa è segnalato con il doppio slash (//).

  • Evitare l’uso consecutivo dei due punti all’interno di uno stesso periodo.
  • I puntini di sospensione si attaccano alla parola che li precede e sono seguiti da uno spazio, a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo.

Si ricorda che:

  • Dopo i puntini di sospensione ci va la lettera maiuscola se si inizia un nuovo discorso.
  • Dopo i puntini di sospensione ci va la lettera minuscola se il discorso continua.

Alcuni esempi:

SCORRETTO: Non saprei, ero ... ero confuso.

SCORRETTO: Non saprei, ero... Ero confuso.

CORRETTO: Non saprei, ero... ero confuso.

 

SCORRETTO: È nevicato tutto il giorno ... Non immagini che felicità!

SCORRETTO: È nevicato tutto il giorno... non immagini che felicità!

CORRETTO: È nevicato tutto il giorno... Non immagini che felicità!

1.5. Parentesi, rigati e trattini

  • Si usano normalmente le parentesi tonde.
  • Si usano le quadre nei seguenti casi:
    • all’interno di una citazione per indicare un intervento da parte di una persona diversa dall’autore della citazione stessa;

Se non pensiamo che tutte queste misure abbiano approdato [Lombroso allude alle esperienze straniere], esse giovarono almeno ad una cosa: ad arrestare il maggior incremento dell’ubriachezza che, senza quella, chi sa a quale grado sarebbe salito.

    • per segnalare l’omissione di un brano. In questo caso, tra le parentesi quadre vanno inseriti tre puntini.

La donna non era né vecchia né giovane [...], senza naso, aveva solo due orifizi, dai quali respirava [...], una schiena curva, straordinariamente curva, e di conseguenza un ventre sporgente in pari misura, sopra due gambe esili, smagrite.

N.B. Attenzione a non confondere l’uso degli ‘omissis’ [...] con i tre puntini di sospensione, che non vanno mai tra parentesi quadre.

Volevo dire che… volevo fare un esempio, cioè prima col gesso noi avevamo messo tanti pezzettini di gesso... era tutto il gesso intero e ci ha messo tanto a bagnarsi... ad assorbire, invece quelli corti no.

  • I rigati (–) si usano per delimitare gli incisi o segnalare gli interventi didascalici nel discorso diretto, o per distinguere i punti-elenco.
  • I trattini congiuntivi (-) si usano tra due parole formanti un nome composto (sala-stampa, linea Torino-Roma). Non si usano con la preposizione latina ex (ex ammiraglio, ecc.). Vice, capo, anti, contro, ecc. fanno corpo unico con la parola che segue.

1.6. Uso delle virgolette

Le virgolette si distinguono in: virgolette basse (o caporali: « »), apici doppi (“ ”), apici singoli (‘ ’).

  • Vanno tra caporali: i capitoli interni o di altri volumi citati; le testate di giornali, riviste, collane e in genere periodici di ogni tipo; le parole usate in un’accezione diversa dalla loro usuale, o con particolare coloritura.
  • Vanno tra doppi apici: le parole usate in un’accezione diversa dalla loro usuale, o con particolare coloritura, nel caso l’autore voglia distinguere tale funzione dalle brevi citazioni.
  • Vanno tra apici singoli: le intercitazioni (parole o frasi citate all’interno di citazioni tra caporali).

N.B. Nei riportati, pur essendo citazioni, le intercitazioni vanno tra caporali.

 1.7. Citazioni

  • Le brevi citazioni (anche se in lingua diversa da quella del testo) che occupano fino a un massimo di quattro-cinque righe si compongono in tondo tra virgolette basse (cioè caporali: « »).
  • Per le citazioni che superino le quattro-cinque righe, o per quelle a cui si attribuisca una particolare rilevanza, nonché, in generale, per i brani poetici si userà il corpo minore, omettendo le virgolette di apertura e di chiusura. Il brano in corpo minore (‘riportato’) verrà sempre spaziato prima e dopo il testo; sarà a capoverso se la prima parola inizia con una lettera maiuscola, a vivo se con la minuscola o se la citazione si apre con i puntini di sospensione.

1.8. Rinvii interni

I rinvii interni a capitoli, paragrafi, pagine, note, figure, tabelle, ecc. saranno introdotti da ‘cfr. supra’ nel caso in cui si rimandi a un luogo che preceda, o da ‘cfr. infra’ nel caso in cui il luogo si trovi invece più avanti. Sarà cura dell’autore, del curatore o del traduttore evidenziare tutti i rinvii interni sulla stampata e, successivamente, in sede di correzione di prime bozze, darne l’esatta collocazione. È comunque preferibile, al fine di evitare errori nel corso delle fasi di lavorazione successive alla correzione delle prime bozze, non introdurre per quanto possibile rinvii a pagine specifiche,facendo piuttosto riferimento alla partizione interna del volume (capitolo, paragrafo, ecc., abbreviati:‘cap.’, ‘par.’) in modo che il rimando non debba essere trasnumerato a ogni passaggio di bozze.

 

1.9. Le date e i numeri

  • I numeri si scrivono in cifre arabe.

Il 22 marzo 1963.

Con quel nuovo fertilizzante la pianta arrivò a 1,71 m.

Abito al numero 15 di via Sardegna.

La pagina 144 non è stata fotocopiata.

La città dove vivi ha 130.000 abitanti.

Fanno eccezione le annate, i corpi d’armata, le flotte, le flotte aeree che si scrivono con cifre romane senza l’esponente.

La V flotta americana.

A seconda del contesto (e del buon senso) si preferirà scrivere:

Vinse tre medaglie.

Lo attese per un anno intero.

Ha un cugino dodicenne (mai 12enne!).

  • Il puntino va sempre messo alle migliaia (3.000; 12.000; 100.000), ad eccezione degli anni nelle date e del numero delle leggi.

Nacque nel 1959.La legge 24 dicembre 1954, n. 1254 riguarda la scuola elementare.

  • Di norma, cercare di non seguire l’uso anglosassone del punto nei numeri decimali (0.9 - 1.3) e, specie se è in maggioranza all’interno del testo, uniformare al criterio italiano della virgola (0,9 -1,3). Naturalmente, nei testi in lingua inglese conviene mantenere l’uso del punto.
  • Le cifre non si contraggono:
    • nell’indicazione delle pagine;

Pp. 15-16, 130-138, 1359-1360, 1199-2002.

    • nelle date di nascita e morte.

Charles Darwin (1809-1882).

  • In tutti gli altri casi, non scrivere comunque mai:

              1963-4, 1963-’64, 1963-964     bensì                 1963-1964

               marzo ’63                                  bensì                 marzo 1963

               22-3-1963                                 bensì                 22 marzo 1963

               ’800-’900                                   bensì                 Ottocento-Novecento

               20° secolo                                 bensì                 XX secolo

               anni ’50                                     bensì                  anni Cinquanta

1.10. La scrittura delle quantità misurate

Le quantità misurate sono costituite da valori numerici accompagnati da unità di misura.

  • Nei testi di tipo tecnico e scientifico vengono sempre espresse in cifre; il valore numerico precede l’indicazione dell’unità di misura, cioè del suo simbolo.
  • Il valore numerico e il simbolo di unità si scrivono separati da uno spazio; il simbolo non è mai seguito dal punto di abbreviazione.

2 m (non 2 metri né 2 m.)

28 l (non 28 litri né 28 l.)

49 cm 

12,6 kg

18,1 °C

120 dB

Quando più valori numerici successivi si riferiscono alla stessa unità di misura, questa può essere espressa una sola volta, dopo l’ultimo valore.

Il peso può variare da 2 a 5 kg.

 1.11. Uso delle d eufoniche

  • Nelle congiunzioni e nelle preposizioni si farà uso della d eufonica quando la parola successiva inizia con la stessa vocale della congiunzione o della preposizione. Se nell’originale si fa un uso frequente delle d eufoniche tra vocali diverse, le d vanno lasciate. Si preferirà tuttavia scrivere ‘ad esempio’.

1.12. Uso delle onomatopee

In un testo narrativo le onomatopee vanno in corsivo.

Si sentì bussare: toc toc.

 

 

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Friday, January 15, 2021

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DATI PERSONALI

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1. Tipologia di dati trattati

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2. Finalità del trattamento

Il trattamento dei Dati è effettuato dalla Società nello svolgimento delle sue attività. In particolare, i Dati forniti dagli Interessati saranno oggetto di trattamento, con strumenti informatici e non, per le seguenti finalità:

Adempimento di obblighi fiscali e contabili.

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Esigenze di tesoreria, disposizioni di incasso e pagamento.

  • Il criterio di liceità per il quale si rende possibile il trattamento è il seguente: Il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto di cui l’interessato è parte o all’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta dello stesso, il cui fondamento trova riscontro in una base giuridica: Norma Unione;

Gestione dei fornitori.

  • Il criterio di liceità per il quale si rende possibile il trattamento è il seguente: Il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto di cui l’interessato è parte o all’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta dello stesso, il cui fondamento trova riscontro in una base giuridica: Norma Unione;

Gestione della clientela.

  • Il criterio di liceità per il quale si rende possibile il trattamento è il seguente: Il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto di cui l’interessato è parte o all’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta dello stesso, il cui fondamento trova riscontro in una base giuridica: Norma Unione.

3. Modalità del Trattamento

I Dati saranno trattati dalla Società con sistemi elettronici e manuali secondo i principi di correttezza, lealtà e trasparenza previsti dalla normativa applicabile in materia di protezione dei dati personali e tutelando la riservatezza dell’Interessato tramite misure di sicurezza tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato.

4. Conservazione dei dati

I Dati forniti dall’Interessato saranno trattati per una durata determinata:

  • Data Inizio: 11/01/2021;
  • Criterio durata: Criterio determinazione periodo;
  • Criterio durata: Come da normativa fiscale vigente.

5. Comunicazione, diffusione e trasferimento dei Dati

I Dati saranno trattati, nei limiti di quanto necessario, dal personale autorizzato, adeguatamente istruito e formato, dal Titolare nonché dal personale dei soggetti terzi che prestano servizi al Titolare ed effettuano trattamenti di Dati per conto e su istruzione di quest’ultimo quali responsabili del trattamento. In caso di comunicazione a terzi, i destinatari potranno essere:

  • Banche, Camere di Commercio, professionisti ai quali ci rivolgiamo per adempiere a obblighi fiscali e legali.

Non sono stati definiti specifici destinatari ai quali i Dati potranno essere comunicati

Più in generale, nello svolgimento delle proprie attività ordinarie aziendali i Dati potranno essere comunicati a soggetti che svolgono attività di controllo, revisione e certificazione delle attività poste in essere dal Titolare, consulenti e liberi professionisti nel contesto di servizi di assistenza fiscale, giudiziale e in caso di operazioni societarie per cui si renda necessario valutare gli asset aziendali, enti e amministrazioni pubbliche, nonché a soggetti legittimati per legge a ricevere tali informazioni, autorità giudiziarie italiane e straniere e altre pubbliche autorità, per le finalità connesse all’adempimento di obblighi legali, o per l’espletamento delle obbligazioni assunte e scaturenti dalla relazione contrattuale, compreso per esigenza di difesa in giudizio.

I Dati raccolti non saranno oggetto di trasferimento in Paesi extra UE

6. Attività di profilazione e/o elaborazione automatica

I Dati raccolti non saranno oggetto né di profilazione né elaborazione automatica

7. Ulteriori soggetti collegati al trattamento

Titolare/i ed eventuale/i rappresentante/i in UE: Non è previsto un rappresentante in UE per il Titolare

Contitolare/i: Non è previsto un contitolare per il/i trattamento/i in oggetto

Responsabile/i: Non è prevista la nomina di un responsabile per il/i trattamento/i in oggetto

DPO: Non è previsto la nomina di un DPO/RDP per il/i trattamento/i in oggetto

8. Quali sono i diritti dell’Interessato

L’Interessato potrà esercitare, in relazione al trattamento dei dati ivi descritto, i diritti previsti dal GDPR (artt. 15-21), ivi inclusi:

  • ricevere conferma dell’esistenza dei Dati e accedere al loro contenuto (diritti di accesso);
  • aggiornare, modificare e/o correggere i Dati (diritto di rettifica);
  • chiederne la cancellazione o la limitazione del trattamento dei Dati trattati in violazione di legge compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i Dati sono stati raccolti o altrimenti trattati (diritto all’oblio e diritto alla limitazione);
  • opporsi al trattamento (diritto di opposizione);
  • proporre reclamo all’Autorità di controllo (Garante per la protezione dei dati personali www.garanteprivacy.it) in caso di violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali;
  • ricevere copia in formato elettronico dei Dati che lo riguardano come Interessato, quando tali Dati siano stati resi nel contesto del contratto e chiedere che tali Dati siano trasmessi ad un altro titolare del trattamento (diritto alla portabilità dei dati).

 

Per esercitare tali diritti, l’Interessato può contattare il Titolare del trattamento inviando una comunicazione a: amministrazione@artifices.it o telefonando al numero +39 045 7114134 tutti i giorni lavorativi dalle ore 9:00 alle 12:00.

Nel contattarci, l’Interessato dovrà accertarsi di includere il proprio nome, l’e-mail/l’indirizzo postale e/o il numero/i di telefono, per avere la certezza che la sua richiesta possa essere gestita correttamente.

 

Luogo e Data ______________________________________________ Firma __________________________________                                      

 

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