SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
Premio Letterario Città di Verona
Prima Edizione
Cognome e Nome _______________________________________________________________
Nato/a a _____________________________________________ il ________________________
Residente in via _________________________________ Città ___________________________
Cap _______________________ Provincia _________ Stato _____________________________
Documento __________________________ Rilasciato da _______________________________
il ___________________________________ Scadenza _________________________________
Tel. _____________________________ E-mail _______________________________________
Sezione/i di partecipazione (spuntare la/e sezione/i prescelta/e):
[ ] Sez. 1 – NARRATIVA
[ ] Sez. 2 – SAGGISTICA
[ ] Sez. 3 – POESIA
[ ] Sez. 4 – RACCOLTA ANTOLOGICA
[ ] Sez. 5 – OPERA DEDICATA
Titolo/i (inserire tra parentesi il numero della categoria di riferimento):
Sez. [ ] _______________________________________________________________________
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DICHIARAZIONE
[ ] Dichiaro che il/i testo/i inedito/i che presento è/sono frutto del mio ingegno e che ne detengo i diritti a ogni titolo. Sono a piena conoscenza della responsabilità penale prevista per le dichiarazioni false all’art. 76 del D.P.R. 445/2000.
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6 CHIESA E ABBAZIA DI SAN ZENO
https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_San_Zeno
https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_San_Zeno_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=fDoN_fei3xM
https://www.youtube.com/watch?v=tkcr9c0SS0s
https://www.youtube.com/watch?v=UhhA1AwfGFc
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Procolo_(Verona)
9 CHIESA DI SANTA LUCIA "INTRA MOENIA"
L’esistenza della chiesa di S. Lucia è attestata per la prima volta in un documento del 973 (“Sadalbertus presbyeter de oratorio Sanctae Luciae”). Nel 1178 è documentata la presenza di un “ospitale “ e di un convento annesso alla chiesa, retto da una comunità di frati. Nel 1252 tale frate Matteo chiese ed ottenne dal vescovo Jacopo di Breganze (1225-1252/54) l’autorizzazione a edificare una nuova chiesa in onore di S. Lucia in sostituzione del precedente edificio forse divenuto insufficiente.
La storia della fiera la si legge su “Città di Verona”, che secondo la tradizione i banchetti “de Santa Lussia” sono dedicati alla Santa siciliana vissuta alla fine del terzo secolo. Secondo la tradizione veronese nella notte tra il 12 e 13 dicembre, accompagnata dal suo asinello e dal Gastaldo porta dolciumi e giocattoli ai bimbi buoni e pezzi di carbone a quelli cattivi. La sera ciascun membro della famiglia lascia sulla tavola un piatto vuoto che la Santa riempie di dolci.
I bambini vanno a letto presto e chiudono forte gli occhi, nel timore che la Santa li accechi con la cenere se li trova svegli. Questa tradizione risale al XIII secolo, quando si diffuse a Verona una pericolosa malattia agli occhi che colpiva soprattutto i bambini. Genitori e familiari iniziarono a compiere come voto un pellegrinaggio nella chiesa di Santa Agnese per far cessare l epidemia. Con la promessa che Santa Lucia avrebbe riempito scarpe e calze di doni e dolciumi si convincevano anche i bambini a partecipare al pellegrinaggio a piedi nudi.
L’abitudine di accompagnare i figli nella chiesa di Piazza Bra continuò fino all’Ottocento e l’affluenza di tanti bambini e genitori nella piazza più grande di Verona richiamava i venditori di dolciumi e giocattoli. Da qui nacque la Fiera di Santa Lucia.
15 CHIESA DI SANTA MARIA DELLA GHIAIA
L’archivio di Santa Maria della Ghiara (o Ghiaia) è conservato all’Archivio di Stato di Verona dal 1964, quando vi pervenne dall’Archivio di Stato di Venezia. Nella città lagunare era giunto a seguito della soppressione del monastero avvenuta nel 1769.
Le prime attestazioni, secondo Biancolini risalenti al 1173, vedrebbero in questa chiesa una compagine di «compagni», che nel secolo seguente risultano come Umiliati. Ma il riscontro sulla documentazione permette solamente di riconoscere in atto del 1198 un'investitura ad alcune persone definite socii, senza alcun riferimento a questa chiesa o a enti religiosi. Il monastero venne soppresso nel 1570 e affidato nel 1591 ai Teatini che vi rimasero fino alla soppressione veneziana del 1769, quando si riunirono in San Nicolò.
https://it.wikipedia.org/wiki/Umiliati
18 CHIESA DI SANTISSIMA TRINITÀ IN MONTE OLIVETO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_della_Santissima_Trinit%C3%A0_in_Monte_Oliveto
https://www.youtube.com/watch?v=0uyy3IgsdA8
19 CHIESA DI SANT'ANTONIO AL CORSO
La chiesa (con annesso ospedale e monastero) è attestata dal 1211: dapprima retti da conversi dediti all’assistenza ospedaliera, dalla fine del XIII secolo è attestata la presenza di monache benedettine, alle quali si unirono alla fine del secolo quelle di Sant’Agata alla Tomba e di San Cassiano di Mezzane; nei primi anni del XV secolo si spostarono all’ospedale e chiesa di San Giovanni Battista della Ghiara, dove portarono pure il titolo e dove rimasero fino alla soppressione nel 1806
20 CHIESA DI SAN DOMENICO AL CORSO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Domenico_(Verona)
21 CHIESA DI SAN FRANCESCO AL CORSO
https://museodegliaffreschi.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42702
23 CHIESA DI SAN LORENZO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Lorenzo_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=ZfDGkzAtOJE
24 CHIESA DEI SANTI APOSTOLI - SACELLO DELLE SANTE TEUTERIA E TOSCA
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Apostoli_(Verona)
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_delle_Sante_Teuteria_e_Tosca
https://www.youtube.com/watch?v=olTnQOUDm0w
https://www.youtube.com/watch?v=yK9PVmS8pgc
26 CHIESA DI SANT'EUFEMIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Eufemia_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=9yeBAmb_IPc
29 CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SCALA
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_della_Scala_(Verona)
32 CATTEDRALE DI SANTA MARIA MATRICOLARE (DUOMO) - BATTISTERO DI SAN GIOVANNI IN FONTE - CHIESA DI SANT'ELENA
https://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Verona
https://www.diocesiverona.it/la-chiesa-di-verona/storia-patrono-e-cattedrale
https://www.youtube.com/watch?v=3OUJhnw3RfY
https://it.wikipedia.org/wiki/Battistero_di_San_Giovanni_in_Fonte_(Verona)
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Elena_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=DLAXcP270bQ
https://it.wikipedia.org/wiki/Quaestio_de_aqua_et_terra
34 CHIESA DI SANT'ANASTASIA - CHIESA DI SAN GIORGETTO (SAN PIETRO MARTIRE)
https://www.youtube.com/watch?v=1EK4qBAsgyM
https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Anastasia
La parte più interessante è meravigliosa è indubbiamente il grande rosone pavimentale, al termine del percorso della lunga navata centrale, dinanzi all'Altare Maggiore. Abbiamo un grande quadrato, che recinge un quadrato più piccolo,formando una "cornice" dove corre un fregio 'intrecciato' dai colori bianco e rosso. Il quadrato "inscrive"un cerchio, anzi più d'uno. Ai bordi, tra le due figure geometriche, a mò di 'losanghe', vi sono quattro fiori più grandi, uguali a due a due, posti in altrettanti cerchi.. Quelli che osserviamo nella foto e consideriamo(per praticità e per capirci) 'in alto', hanno cinque petali bianchi e quattro neri, che fanno da sfondo. In realtà, sembrano ricordare la forma di un pentagono. Al centro, hanno un grosso pistillo nero. Di lato, due cerchi più piccolini contengono altrettanti fiorellini, con quattro petali bianchi ciascuno e 'percorsi'da due bracci trasversali, di colore nero-come il loro pistillo-come a formare una croce, che ricalca un po' il motivo che si vede nei due cerchi inferiori, che contengono due fiori cisacuno a quattro petali bianchi,con un pistillo rosso centrale e, appunto, anch'essi una sorta di 'croce' di colore nero con la parte terminale lanceolata. Accanto a questi due cerchi più grandi, ci sono anche in questo registro due cerchiolini più piccoli, contenenti ognuno due fiori con tre petali bianchi e il pistillo nero.Come a voler fare da "raccordo" alla serie, strani oggetti a forma vagamente di 'coppa' o vaso, si ripetono al termine di ogni cerchiolino minore e riprendono dall'altra parte (in totale abbiamo otto di questi oggetti).Proseguendo l'osservazione del disegno pavimentale, si incontra il primo grande cerchio, con una circonferenza di colore nero e una di colore rosso, più esterne, e una di colore rosso e poi nero più interna. Esse delimitano una 'corona'circolare che contiene una serie di sfere (69 per l'esattezza) bicolori, bianche e rosse. Questi elementi, ci suggerisce il cortese sig. Mauro Messina, rappresentano la luna nelle sue diverse fasi o lunazioni. Infatti, ci dice, si hanno sfere completamente chiare, quarti di sfere e alcune sfere completamente scure (luna nera o luna nuova). La qual osservazione rende il manufatto ancora più affascinante e interessante, che apre l'ipotesi che forse potrebbe essere studiato da un punto di vista archeo-astronomico.Tra la 'corona' e la successiva, si sbizzarrisce una serie di ellissi bicolori, variamente intersecantisi tra loro, su un suggestivo sfondo di colore nero. Al centro di questa 'spirale', che appare dall'alto probabilmente come un vortice, si trova un altro cerchio, disegnato in bianco, che è separato da un altro cerchio concentrico (più interno e sempre bianco) da una serie di coni imbutiformi (esattamente 30) sempre bicolori, bianchi e rossi, su fondo nero. Come su fondo nero è il suggestivo sole a dodici raggi fiammati, che ha per centro un cerchio rosso su cui è disposto uno spicchio bianco. Questo viene ufficialmente riconosciuto come lo stemma dei Domenicani.
In alcune parti, il rosone appare piuttosto consunto,segno di progressivi calpestii. Da ricordare che nella navata centrale, davanti al presbiterio, sorgeva un tempo un pontile, una sorta di 'recinto' che doveva separare il coro riservato ai frati dai fedeli (cioè, come si usava, la parte 'sacra'da quella 'profana' e dove quest'ultima non poteva accedere). Tra la seconda e la terza coppia di colonne, partendo dall'altare maggiore, si possono ancora oggi vederne le tracce sul pavimento (altre parti sono state riutilizzate in altri edifici cittadini) (Tratto da: due passi nel mistero.com)
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Pietro_Martire_(Verona,_Citt%C3%A0_Antica)
https://www.legambienteverona.it/san-pietro-martire-san-giorgetto-dei-dominicani/
36 CHIESA DI SANTA MARIA ROCCA MAGGIORE - CHIESA DI SAN TOMMASO CANTUARIENSE
La prima citazione inerente S. Maria Rocca Maggiore proviene da una breve di Papa Lucio III, datata 13 giugno 1185, con la quale la chiesa veniva confermata al monastero dei SS. Vito e Modesto in Badia Calavena ("ecclesia Sancte Marie in Insulo Verone"). Il toponimo deriva forse dal santuario della Madonna esistente nella strada dei pellegrinaggi che da Tolosa conduce a Limoges, dedicato appunto a "Santa Maria Roche Amatoris" o a "Santa Maria De roca Amadore".
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Tomaso_Cantuariense
https://www.youtube.com/watch?v=CKdu7-3F-6c
Mozart e la sua visita nella città di Verona
DI LUIGI BOVE
L’obiettivo del viaggio in Italia
Quando Mozart giunse a Verona insieme al padre Leopold, l’enfant prodige austriaco aveva appena 13 anni. Era il 27 dicembre 1769 e i due avevano già effettuato proficui viaggi tra Londra, Parigi e la Germania. Nelle due settimane di soggiorno, il giovane musicista si esibì in due concerti di grande successo. Qui Wolfgang venne trattato come un divo, con la nobiltà locale che fece a gara per tributargli onori e omaggi.
Il viaggio in Italia fu previsto dal padre con l’obiettivo di far conoscere Mozart nelle accademie italiane, creare amicizie e procacciare incarichi. A Verona, infatti, c’era un’importante Accademia Filarmonica, dove Wolfgang si esibì il 5 gennaio 1770 per la prima volta. La settimana di attesa per questa prima all’Accademia servì ai Mozart per assistere all’opera Ruggiero di Pietro di Alessandro Guglielmi al Teatro dell’Accademia Filarmonica e a fare visite di cortesia agli ambienti nobiliari cittadini. Tra le tante figure conosciute, i componenti della famiglia Lugiati ebbero l’onore di avere il ragazzo immortalato in quadro da appendere nella propria sala da musica.
Le due serate di Mozart a Verona
I concerti di Mozart a Verona furono, quindi, due. Il primo, come detto, si svolse il 5 gennaio 1770 nella Sala della Conversazione del Teatro dell’Accademia Filarmonica. Ad assistere c’era un pubblicò composto da nobili e alte cariche ecclesiastiche e cittadine. Il compenso di Mozart per la serata fu di 18 zecchini, messi a disposizione dagli stessi partecipanti.
Il secondo concerto, invece, si svolse due sere dopo nella chiesa di San Tomaso, su iniziativa della famiglia Locatelli, ai quali la chiesa apparteneva. L’organo che qui si trova aveva delle caratteristiche sonore innovative e peculiari e il ragazzo spinse molto per provarlo. Ancora oggi lo strumento porta l’incisione delle iniziali di Wolfgang, che il ragazzo fece con un coltellino.
Grazie ad alcune lettere di Leopold Mozart possiamo anche cogliere le impressione che i due austriaci ebbero della città. Egli rimase incantato dalle bellezze veronesi, come l’Arena e portò con sé un libro che parlava delle antichità cittadine. Grande effetto sui Mozart ebbero, inoltre, il Museo Lapidario istituito pochi decenni prima dal marchese Scipione Maffei (primo esempio di museo di epigrafi greche e romane in Europa) e il bellissimo Giardino Giusti.
I due lasciarono la città il 10 gennaio 1770. Si diressero alla volta di Mantova, lasciandosi alle spalle una città che riservò loro un calore e un affetto di cui pochi avevano potuto beneficiare precedentemente.
38 CHIESA DI SAN FERMO MAGGIORE
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Fermo_Maggiore
https://www.youtube.com/watch?v=2VGndpabKsI
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Pelacani
https://it.wikipedia.org/wiki/Ars_Longa_Vita_Brevis
39 CHIESA DI SAN FERMO MINORE
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Fermo_Minore
41 CHIESA DI SANTA MARIA DELLA VITTORIA
Cronologia:
1355: costruzione della chiesa di Santa Maria della Vittoria Vecchia.
1469-1481: costruzione del convento dei Girolimini.
1487-1513: costruzione della chiesa Santa Maria della Vittoria Nuova.
1805-1810: chiesa e pertinenze sono demanializzati e destinati all’uso militare, per decreto napoleonico.
1814-1866: mantenimento dell’edificio in uso militare per diverse destinazioni (magazzino, caserma).
Committenze: Cangrande II Della Scala, Ordine di San Girolamo della Congregazione del Beato Pietro da Pisa. Al convento dei Gerolimini appartennero nel tempo due distinte chiese: Santa Maria della Vittoria Vecchia e Nuova. La chiesa più antica, dedicata a Maria Vergine e a San Giorgio, fu fatta costruire nel 1355 da Cangrande II della Scala, in seguito alla vittoria riportata contro la fazione avversaria capeggiata dal fratello Fregnano. Nel 1465 la chiesa e un fabbricato annesso vennero concessi all’Ordine di San Girolamo della Congregazione del Beato Pietro da Pisa. Pochi anni dopo (1469-1481), i Girolimini costruirono il convento, separato dalla chiesa.
Gli stessi frati, negli anni 1487-1513, edificarono, annessa al lato nord del convento, la nuova chiesa di Santa Maria della Vittoria, dedicata a Santa Maria delle Grazie. La chiesa preesistente, edificata su terreno di proprietà del Monastero di Santa Maria in Organo, passò a una compagnia segreta.
Nel 1810, in seguito alla soppressione del convento e alla demanializzazione, la chiesa di Santa Maria della Vittoria Vecchia fu trasformata in officina; la chiesa di Santa Maria della Vittoria Nuova fu adibita a nitriera, e parte del convento era in uso al direttore della nitriera.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fregnano_della_Scala
https://www.accademiafabioscolari.it/fregnano-della-scala/
39 CHIESA DI SAN GIOVANNI IN SACCO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giovanni_in_Sacco
42 CHIESA DI SAN PAOLO IN CAMPOMARZIO
https://www.youtube.com/watch?v=X4tjgRr6pXg
44 CHIESA DI SAN GIORGIO IN BRAIDA
https://www.youtube.com/watch?v=o_DeA8EDqHE
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giorgio_in_Braida
45 CHIESA DI SANTO STEFANO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santo_Stefano_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=QpZOtshlG9g
https://www.youtube.com/watch?v=hqVMZMtKTlw
46 CHIESA DI SAN PIETRO IN CASTELLO
La chiesa di San Pietro in Castello, sul colle soprastante la città di Verona, è attestata documentariamente all’inizio del IX secolo; alla metà del X è retta una schola sacerdotum e risulta sottoposta al vescovado e pieve dal 1046, anche se non sembra esservi amministrato il battesimo. Alla metà del XII secolo risultano dipendere da San Pietro in Castello una cappella in Poiano (questa verosimilmente da più antica data, secondo conferma del 1165, dove godrà anche di diritti di decima), nei pressi del colle la cappella di Sant’Apollinare (1184) e per un breve periodo (1165-1172) quella di San Mauro di Saline. La chiesa perse autonomia giuridica con l’unione alla vicina chiesa di Sant’Angelo in Monte, già retta dai canonici della congregazione di San Giorgio in Alga di Venezia, nel 1441
https://it.wikipedia.org/wiki/Colle_San_Pietro
47 CHIESA DI SAN SIRO E LIBERA
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Siro_e_Libera
49 CHIESA DI SAN GIOVANNI IN VALLE
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giovanni_in_Valle
https://www.youtube.com/watch?v=pdUhOhxP6yk
50 CHIESA DI SAN TA MARIA IN ORGANO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_in_Organo
https://www.youtube.com/watch?v=ZP0aMZkB_4c
Rovistando tra antiche pagine di storia veronese incontriamo continue e strabilianti invenzioni di segnatempo. Ora sembra di poter riconoscere un monumentale orologio di costruzione romana, raffigurato in una antichissima mappa di Verona «l'Iconografia rateriana» del IX secolo.
Guardando in alto, questa antica pianta cittadina del Codice CXIV-106, conservata presso la Biblioteca Capitolare di Verona, sulla destra, tra le costruzioni, osserviamo un enorme edificio a forma di Torre che sporge dietro i fabbricati, al di fuori delle mura cittadine, ai piedi della collina e lambito dall'Adige: L’Organum.
La parola scritta tra le colonne «orfanum» è stata riconosciuta alterata per la cattiva copiatura attraverso i secoli, con la sostituzione della G in F molto simili graficamente tra loro in quell'epoca.
La monumentale costruzione romana, visibile quasi per intero è composta da strutture massicce sovrastanti un basamento gradinato che sostiene un robusto corpo centrale, sormontato da una corona di archi.
Osservando attentamente il loggiato a colonne, lo notiamo raffigurato all'interno vuoto, e circolare. Lo dimostrano l’ombra al disopra della nicchia e i due archi estremi prospetticamente più stretti: perciò è intuibile che altrettanti archi a colonne eguali girino nella parte retrostante (1).
Disegnando in piano la forma geometrica ottenibile, passando da tutte le colonne si forma esattamente un ottagono; figura largamente usata da popoli antichi come base di costruzione di segnatempo solari verticali. Ricordiamo qui l'orologio di Andronico di Cyrros, citato da Marco Vitruvio Pollione (1°secolo) che nel suo primo libro «De Architettura» nomina la «Torre dei Venti», famoso segnatempo solare dotato all’interno di un orologio ad acqua e usato dai Greci come cronometro, costruito in Atene nel primo secolo avanti Cristo. Su detti orologi parallelepipedi solari, la lettura delle ore semplificate in quaternarie o periodi di tre ore, veniva indicata su quattro facce, quelle rivolte verso il Sole a mano a mano che successivamente si illuminavano dall’ alba al tramonto.
L’Iconografia Rateriana che pone chiaramente il lato orientale a destra di chi guarda, mette in piena luce lo parte funzionale dell’orologio solare: i quattro archi visibili della loggia «Organum».
Ogni arco, come dicemmo, determina l’ora quaternaria composta di tre ore temporali, pertanto nel settore od arco rivolto ad oriente viene letto il primo orario, ossia l'ora terza, mentre nel secondo arco si rileva lo sesta ora che chiude con lo colonna centrale, mentre continuando troviamo lo nona ora e nell’ultimo arco seminascosto lo successiva dodicesima, che chiuderà il ciclo col tramonto solare.Dal sorgere del Sole sino all'imbrunire, tutte le ore sono qui indicate e divise a destra e sinistra della colonna centrale; mezzodì ora sesta, a conferma della mezza giornata. È evidente che la lettura viene fatta all'interno della loggia e sulla proiezione modificata e progressiva dell'ombra sul pavimento, che funge da quadrante indicativo come in una normale meridiana a logica graduazione.
(Tratto da:http://laveja.blogspot.com/2010/10/lorganum-di-verona-il-misterioso-e.html)
51 CHIESA DEI SANTI NAZARO E CELSO
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Nazaro_e_Celso_(Verona)
https://www.youtube.com/watch?v=Rs-twWsufWo
https://www.youtube.com/watch?v=8uXcuQXXyPg
Il cosiddetto Sacello dei Santi Nazaro e Celso è un complesso rupestre risalente al periodo paleocristiano scavato nel tufo del monte Costiglione, poco lontano dalla chiesa che ne ha ripreso il nome, probabilmente un martyrium destinato ad accogliere le reliquie dei santi titolari. La grotta presentava un vano a pianta quadrata coperto da una volta a botte, fiancheggiato da due vani rettangolari poco profondi anch’essi voltati a botte. Le pareti di questo ambiente erano ricoperte da due strati sovrapposti di affreschi; il più antico recava un’iscrizione con la data 996.
52 CHIESA DEL SANTO SEPOLCRO (SANTA TOSCANA)
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Toscana
http://www.teutonic.altervista.org/G/146.html
REGOLAMENTO
Premio Letterario Città di Verona
Prima Edizione
Con il patrocinio di:
Per la prima volta nella Città di Verona, “porta del futuro” di tutto il Triveneto, ARTIFICES presenta il premio letterario dal titolo “Oggi è domani - il futuro che è già”, rivolto a tutta la produzione di opere letterarie inedite nell’ambito delle categorie narrativa, saggistica, poesia e raccolta antologica presentate in lingua italiana. I contenuti dovranno essere inerenti al tema oggetto del titolo e, quindi, trattare di: futuro, cambiamento, sogni, opportunità, sfide, innovazioni, nuovi inizi.
Possono partecipare testi di Autori che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età alla data di scadenza del bando.
Non sono ammessi testi inneggianti alla violenza o penalmente perseguibili, né con contenuti razzisti, sessisti, blasfemi, erotici o pornografici.
Art. 1. Le opere dovranno essere inedite, pena l’esclusione. L’autore dichiara, altresì, che l’opera proposta è di propria realizzazione e ingegno e non lede in alcun modo i diritti d’autore ed editoriali propri e/o di terze parti.
Art. 2. Sono previste CINQUE sezioni, ognuna per categorie diverse.
Sez. 1 – NARRATIVA: componimento di tipo romanzo, novella o racconto di massimo 400.000 (quattrocentomila) caratteri spazi inclusi. Il concorrente partecipa con un solo testo inedito con sviluppo di tema impostato (che non si sia classificato ai primi 3 posti in altri concorsi, pena l’esclusione).
Sez. 2 – SAGGISTICA: componimento critico a carattere scientifico o divulgativo di massimo 400.000 (quattrocentomila) caratteri spazi inclusi. Il concorrente partecipa con un solo saggio inedito con sviluppo di tema impostato (che non si sia classificato ai primi 3 posti in altri concorsi, pena l’esclusione); sono ammesse tesi di laurea già presentate presso i propri Atenei, purché nel rispetto del tema.
Sez. 3 – POESIA: componimento poetico di massimo 40 (quaranta) versi. Il concorrente può partecipare con un numero massimo di 2 (due) opere inedite con sviluppo di tema impostato (che non si siano classificate ai primi 3 posti in altri concorsi, pena l’esclusione).
Sez. 4 – RACCOLTA ANTOLOGICA: racconto antologico di massimo 6.000 (seimila) caratteri spazi inclusi. Il concorrente partecipa con un solo racconto inedito con sviluppo di tema impostato (che non si sia classificato ai primi 3 posti in altri concorsi, pena l’esclusione).
Sez. 5 – OPERA DEDICATA: componimento rientrante in una delle quattro categorie qui sopra menzionate, inedito con sviluppo di tema impostato dedicato a Verona e al Veneto (che non si sia classificato ai primi 3 posti in altri concorsi, pena l’esclusione).
Art 3. Il carattere da utilizzare per la scrittura delle opere è il Times New Roman 12 su documento in formato Word foglio standard A4 salvato in PDF. Per i componimenti di narrativa e saggistica, la lunghezza non deve superare il numero massimo di 400.000 (quattrocentomila) caratteri spazi inclusi; per le poesie, la lunghezza non deve superare i 40 (quaranta) versi; per il racconto antologico, la lunghezza non deve superare il numero massimo di 6.000 (seimila) caratteri spazi inclusi. Un ragionevole splafonamento potrà essere accettato. I testi da inviare dovranno essere privi dei dati personali dell’autore, pena la squalifica dal concorso.
Art. 4. Le opere non verranno restituite. I concorrenti ne resteranno tuttavia unici proprietari.
Art. 5. I dati personali trasmessi verranno trattati in conformità ai sensi dell’art. 13 del Regolamento UE 2016/679 per le sole finalità connesse al concorso*.
Art. 6. GIURIA E PREMI. La Giuria determinerà una classifica in considerazione della qualità delle opere, dei valori dei contenuti e la forma di scrittura utilizzata, basandosi su una sensibilità umana e artistica. L’operato della Giuria è insindacabile e inappellabile. La Giuria potrà anche decidere di non assegnare i premi. I vincitori verranno contattati via PEC o via posta raccomandata. I PREMI sono visualizzabili QUI.
Art. 7. Modalità e termini per la partecipazione. Il materiale dovrà essere inviato entro e non oltre le ore 23:59 dell’11 Aprile 2021, unicamente a mezzo e-mail a davinci@artifices.it insieme al presente REGOLAMENTO firmato in calce, alla SCHEDA DI PARTECIPAZIONE, compilata in ogni sua parte in stampatello e firmata in calce, all’INFORMATIVA sul trattamento dei dati personali firmato in calce e all’attestazione del versamento del contributo di partecipazione pari a € 10,00 per ogni sezione a cui si partecipa.
Art. 8. I premi potranno essere ritirati solo personalmente durante la manifestazione di premiazione. A tutti i partecipanti verranno fornite con ampio preavviso tutte le indicazioni circa la data e il luogo ove si terrà la premiazione, in base alle disposizioni del DPCM corrente nel periodo. È quindi mandatorio essere presenti al ritiro del premio, previo annullamento dello stesso in caso di assenza. Non si accetteranno deleghe, se non in casi di salute estremamente gravi.
Art. 9. Ogni Autore (o chi ne tutela i diritti), proponendo la propria opera al Premio, sottoscrive e accetta integralmente e incondizionatamente il contenuto del presente Regolamento, comprensivo di 10 (dieci) articoli. L’Autore dà anche piena assicurazione che la rappresentazione o eventuale pubblicazione dell’opera non violerà, né in tutto, né in parte, diritti di terzi. Il comitato organizzatore si riterrà sollevato da eventuali rivalse di terzi, di cui risponderà esclusivamente e personalmente l’Autore. Nel caso in cui non venisse raggiunta una quantità di testi congrua per una sezione o, all’interno dello stesso materiale, la Giuria non dovesse esprimere notazioni di merito per determinate opere, la segreteria si riserva di non attribuire alcuni premi.
Art. 10. DIRITTI D’AUTORE e PUBBLICAZIONE.
- Le opere vincitrici del 1° premio della Sezione Narrativa (Sez. 1) e della Sezione Saggistica (Sez. 2) verranno pubblicate, curate, stampate e distribuite da ARTIFICES S.R.L.S. con il marchio Edizioni ZEROTRE e verranno rese disponibili il giorno della premiazione. Se ritenuto necessario dall’editore, le opere potranno essere sottoposte a operazioni di editing prima della pubblicazione (l’Autore dichiara di accettare espressamente tale clausola). Gli Autori dichiarano di accettare espressamente le clausole del CONTRATTO DI PUBBLICAZIONE. In sede di premiazione, verrà sottoscritto il contratto di edizione in forma pubblica.
- Le poesie (Sez. 3) e i racconti antologici (Sez. 4) meritevoli verranno inseriti, ciascuno per la propria categoria, in una pubblicazione curata, stampata e distribuita da ARTIFICES S.R.L.S. con il marchio Edizioni ZEROTRE e verranno rese disponibili il giorno della premiazione. Nel caso non si raggiungesse un numero sufficiente di opere per ogni singola categoria, verrà realizzata un’unica pubblicazione con all’interno le opere meritevoli di entrambe le categorie. Se ritenuto necessario dall’editore, le opere potranno essere sottoposte a operazioni di editing prima della pubblicazione (l’Autore dichiara di accettare espressamente tale clausola). Poiché partecipanti al Premio, gli Autori cedono il diritto non esclusivo di pubblicazione al promotore del Premio senza aver nulla a pretendere come diritto. I diritti rimarranno comunque degli Autori, che potranno, quindi, far uso dei propri elaborati come vogliono.
Contributo di partecipazione
Per prendere parte al Premio Letterario Città di Verona - 1a Edizione è richiesto un contributo di partecipazione per ogni sezione di € 10,00 a copertura delle spese organizzative e di segreteria. È ammessa la partecipazione a più sezioni corrispondendo i relativi importi in forma cumulativa.
L’iscrizione andrà fatta mediante Bonifico bancario:
IBAN: IT77M0832759750000000600229
Intestato a: ARTIFICES S.R.L.S.
Causale: Iscrizione (inserire nome e cognome autore) sezione (inserire numero) Premio Letterario Città di Verona - 1a Edizione
I premiati saranno informati con una mail di conferma entro il 30 Maggio 2021.
Le comunicazioni saranno sempre effettuate via mail.
La data della premiazione dei vincitori verrà comunicata successivamente tenendo conto della situazione pandemica e alle disposizioni del DPCM corrente nel periodo. Si prevede che si possa tenere nella seconda metà di Giugno 2021.
Presidente del Premio: Verrà svelato a breve
Commissione di Giuria: Verrà svelata a breve
Presentatore della serata di Premiazione: Verrà svelato a breve
Contatti: e-mail: davinci@artifices.it, Tel. 045-7114134
*Ai sensi dell’art.13 del Regolamento UE 2016/679 i partecipanti acconsentono al trattamento, diffusione ed utilizzazione dei dati personali da parte dell’organizzatore ARTIFICES S.R.L.S. e della casa editrice Edizioni ZEROTRE per lo svolgimento degli adempimenti inerenti al concorso e altre finalità culturali afferenti.
Il trattamento potrà effettuarsi con o senza l’ausilio di strumenti elettronici o comunque automatizzati nei modi e nei limiti necessari per il proseguimento dei fini statuari, anche in caso di eventuale comunicazione a terzi e nel rispetto delle modalità previste dall’articolo 13 del Regolamento UE 2016/679 (modulo di raccolta, utilizzo, aggiornamento, pertinenza e conservazione). Agli interessati sono riconosciuti i diritti secondo il Regolamento UE 2016/679, in particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali di chiedere la rettifica degli stessi, il loro aggiornamento e la loro cancellazione qualora fossero incompleti, erronei o siano stati raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi.
Si fa presente che, per la sola partecipazione al Concorso, gli indirizzi email dei partecipanti saranno automaticamente inseriti nelle liste delle nostre newsletter commerciali perché queste saranno utilizzate anche per comunicazioni di servizio. Ci si potrà disiscrivere in qualsiasi momento.
In conformità allo stesso art.13 del Regolamento UE 2016/679, allo scopo del Premio Letterario in oggetto, i partecipanti dovranno firmare il presente REGOLAMENTO, compilare in tutte le sue parti e firmare la SCHEDA DI PARTECIPAZIONE e firmare anche l’INFORMATIVA sul trattamento dei dati personali.
Luogo e Data ___________________________ Firma __________________________________
1 Mura di Cangrande
https://it.wikipedia.org/wiki/Mura_scaligere_di_Verona
Mura di Cangrande (1325)
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_della_Madonna_del_Terraglio
3 Porta del Palio
https://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Palio
https://it.wikipedia.org/wiki/Palio_del_drappo_verde
https://it.wikipedia.org/wiki/Ezzelino_II_da_Romano
4 Porta del Calzaro
https://www.veronacittamurata.it/history/
5 Porta Fura e Porta della Catena
http://laveja.blogspot.com/2011/01/verona-porta-catena-porta-fura-tra-i.html
8 Torretta della Catena
https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_della_Catena_(Verona)
12 PORTA DEL MORBIO
Attraversando un’apertura ad arco (dotata di un cancello a pannelli modulari intrecciati con piatti di ferro che richiama le cancellate medievali), dall’ultima sala della Galleria si esce nell’area espositiva dedicata alla statua equestre di Cangrande I della Scala, signore di Verona tra il 1309 e il 1329.
Di fronte si apre la porta del Morbio, appartenente alla cinta muraria alto-medievale della città e occlusa al momento della costruzione del castello scaligero; sia la porta che l’antico tratto delle mura comunali vennero alla luce durante i lavori di restauro degli anni Sessanta.
In questo punto nodale dell’intero complesso, ove confluiscono i percorsi del museo con quelli urbani e si intravede (al di sopra della porta) la strada che conduce al ponte di Castelvecchio, Scarpa individua il luogo ideale per posizionare la straordinaria scultura, simbolo della città e del museo, rappresentante “il magnifico Signore”, colui che aveva reso Verona una capitale del Medioevo europeo e alla sua corte aveva ospitato Dante Alighieri. (dal sito Museo di Castelvecchio https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/)
17 PORTA ROFIOLO (TORRE DETTA DI ALBERTO DELLA SCALA)
25 PORTA "SANCTI ZENONIS" (PORTONI BORSARI)
https://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Borsari
41 PORTA DELLA VITTORIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Vittoria_(Verona)
https://it.wikipedia.org/wiki/Fregnano_della_Scala
S. Maria della Vittoria vecchia Cangrande II della Scala, in seguito alla vittoria riportata contro il fratello bastardo Fregnano, fece erigere in Campo Marzo una chiesa dedicata a Maria Vergine e a S. Giorgio, detta comunemente della Vittoria vecchia, consegnata in seguito ai Gerolomini che vi costruirono vicino il proprio monastero. La chiesetta, che si trova appena passato il varco che immette in lungadige Porta Vittoria, fu bombardata nel 1945 e della sua struttura rimane ora visibile solo la facciata. (TRATTO DA CARNET)
53 PORTA DEL SANTO SEPOLCRO - PORTA DEL VESCOVO
https://it.wikiphttps://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Vescovo